“Forse Luigi Di Maio non lo sa”. È Paolo Becchi, via Twitter, a spezzare i sogni del Movimento 5 Stelle, che gongola per la doppia nomina di Lucia Azzolina e Gaetano Manfredi, rispettivamente nuovi ministri di Istruzione e Università e ricerca.
Il premier Giuseppe Conte ha regalato due poltrone al posto di una, quella occupata fino alla vigilia di Natale dal dimissionario Lorenzo Fioramonti. Il professore, editorialista di Libero ed ex ideologo grillino, svela gli scheletri nell’armadio del rettore dell’Università Federico II di Napoli: “Finito sotto processo, se l’è cavata… con la prescrizione!”. Ironia della sorte o meglio, come spesso accade con i duri e puri a 5 Stelle, beffa del destino.
Nel 2015 viene iscritto nel registro degli indagati dalla Procura de L’Aquila e rinviato a giudizio, assieme ad altre 37 persone, per i crolli verificatisi nella “città nuova” all’Aquila costruita dopo il terremoto del 2009. Manfredi faceva parte della Commissione di collaudo delle costruzioni realizzate. Il processo per Manfredi si concluderà con un nulla di fatto poiché nel frattempo è intervenuta la prescrizione.