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Come smontare la manovra, approvata alla Camera con la fiducia, in tre punti. A demolire la legge di Bilancio redatta da M5s e Pd ci pensa il leghista Claudio Borghi. Lo fa nel corso del suo intervento a Montecitorio:
“Molto velocemente ricorderò i motivi per cui la corte Costituzionale giudicò regolare la procedura per la stesura della legge di Bilancio (ai tempi del governo gialloverde, ndr), e nessuno dei tre si ripropone quest’anno. Ahimè, ogni volta che c’è un conflitto tra poteri dello Stato bisogna andare a chiedere l’opinione della Consulta, è una sconfitta per tutti. Anche solo andare a chiedere di far tutelare i diritti dei deputati di poter incidere sui diritti dei parlamentari sulla legge più importante dell’attività parlamentare è una sconfitta in partenza – rimarca Borghi -. Ricordiamo che la Consulta, l’anno scorso, fece notare che la Camera aveva compiuto in modo esaustivo la prima lettura. Che il Senato aveva modificato la legge con un maxi-emendamento possibile per il nuovo regolamento e perché c’erano ragioni realative alla Ue, insomma bisognava aspettare la Ue. Questi motivi – ricorda Borghi – rendevano regolare la manovra. La Ue oggi non c’è: si vogliono tutti benissimo. Di nuovi regolamenti non ce ne sono. E di prima lettura non ne abbiamo fatta. Nessuno dei tre argomenti è valido: la legge è chiaramente incostituzionale”, conclude il leghista. liberoquotidiano.it