Lo scorso anno alcuni genitori di bambini che frequentano le scuole statali di Vigevano hanno avuto la sgradita sorpresa di assistere ai coretti natalizi in cui erano coinvolti i loro figli e dove era stato accuratamente censurato Gesù. Si parlava solo di palline colorate, alberi scintillanti, regali, buoni sentimenti, ma nessun richiamo al bambinello nato a Betlemme duemila anni fa.
La cosa però non è andata a genio a molti, e qualcuno si è anche recato presso le direzioni didattiche per chiedere spiegazioni.
“Le presidi si sono barricate dietro l’ affermazione che la scuola è laica e quindi, a loro giudizio, sarebbe giusta l’ epurazione dei riferimenti religiosi. Ma questa è una affermazione assurda, afferma il signor Clemente, uno dei genitori che si sono mobilitati.
“Se la scuola è laica, il Natale è invece religioso. O quanto meno si riferisce ad una determinata persona nata (da cui il nome ‘Natale’) 2000 anni fa. Non ha senso fare una festa e censurare il festeggiato. Questa non è laicità, ma solo truffa”.
“Inoltre se fossero coerenti con se stessi, continua il signor Clemente, quelli che non vogliono Gesù nei cori natalizi, dovrebbero chiedere l’ abolizione delle stesse vacanze di Natale. Cosa che però si guardano bene dal fare”.
“Nemmeno Bocelli e Pavarotti si esimono dal cantare ‘tu scendi dalle stelle’ o ‘venite adoremus’ nei concerti natalizi, aggiunge la signora Anna. “E non è detto che questi tenori siano per forza credenti. Solo rispettano la natura e il senso della festività. Perché non dovrebbe essere così anche nelle scuole?”.
Quest’anno alcuni genitori hanno preso carta e penna e stilato una petizione, che si intitola “NO ALLA CENSURA DI GESU’ BAMBINO NEI CORI NATALIZI DELLE SCUOLE DI VIGEVANO”. In essa si afferma, fra le altre cose, che se si censura Gesù in nome del ‘rispetto’ delle idee altrui, “allora anche le palline colorate, le luci, i babbi natale e le filastrocche dovrebbero essere eliminate, perchè sono simboli che vengono imposti a tutti e a qualcuno potrebbero dare fastidio”. Insomma, perché il Natale religioso deve dar fastidio a qualcuno, mentre invece quello laicista deve andare bene a tutti?
Nel giro di qualche giorno il testo ha raccolto circa 100 adesioni. E senza nessuna organizzazione, ma solo col passa-parola.
“Non vogliamo polemizzare contro nessuno, affermano i promotori dell’ iniziativa, ma nemmeno stare ad assistere senza dire nulla, all’ imbroglio di un Natale trasformato, nella migliore delle ipotesi, in una insulsa ‘festa dell’ inverno’. Rivendichiamo la presenza di Gesù nei coretti natalizi. Se poi alcuni genitori si sentono offesi dal far partecipare i loro figli a rappresentazioni dove si parla di Gesù bambino, possono sempre chiedere l’ esenzione. Ma non è giusto che, per pochi obiettori, tutti siano costretti a rinnegare il vero significato di questa festa”.
Angelo Mandelli