In Emilia Romagna, i disabili che frequentano un centro diurno socio-occupazionale, un centro assistenziale o un centro residenziale non sempre possono farlo gratuitamente. Infatti, mentre una parte è finanziata Fondo per la non autosufficienza della Regione, il comune può, per la parte restante, chiedere una compartecipazione al disabile.
E ciò avviene persino quando si tratta di persone con ISEE pari a zero, visto che, a causa di una legge regionale illegittima, sono aggredibili anche le indennità di disabilità.
A denunciare tale situazione è una nota congiunta a firma di Valerio Arenare, segretario nazionale del Sindacato SINLAI e di Fabrizio Persichillo, responsabile della federazione disabilità “Incancellabili”:
“Esiste una legge dello stato che dice espressamente che le indennità percepite in ragione della condizione di invalidità sono escluse dall’ISEE; eppure in Emilia-Romagna una legge regionale dice il contrario e legittima i comuni a pretendere pagamenti illegittimi da parte dei disabili, al fine di accedere a prestazioni indispensabili. Diffidiamo la regione a provvedere immediatamente ad un adeguamento normativo ed a cessare una simile situazione, che perpetra un’ingiustizia nei riguardi dei più deboli, ossia le persone affette da disabilità, che dovrebbero essere supportate dalle istituzioni per avere parità di diritti, e non già penalizzate ulteriormente da chi ha il dovere di tutelarle”.