Che imbarazzo per Papa Francesco. Da un’inchiesta nazionale sulle credenze e gli atteggiamenti religiosi in Argentina, condotta dall’istituto Ceil/Cinicet e riportata dal Fatto Quotidiano, in più più di un decennio la quantità di argentini che si definiscono cattolici è letteralmente crollata, passando dal 76,5 al 62.9 per cento. Un decennio che equivale (dal 2013) all’arco temporale in cui Bergoglio è stato nominato alla guida della Santa Sede. Una batosta per il Vaticano che, se la pessima tendenza rimanesse inalterata, vedrebbe l’estinzione del cattolicesimo nel giro di mezzo secolo.
Ma le cattive notizie non finiscono qui: i cattolici rispetto ai protestanti sono molto meno legati alla pratica. Solo l’1,7 per cento dei cattolici dichiara di andare a messa tutti i giorni e soltanto un altro 11,2 confessa di rispettare il precetto della partecipazione alla funzione domenicale.
Ma veniamo alla parte fondamentale: i dati sulla popolarità dello stesso Papa Francesco. Nell’insieme della popolazione argentina il sentimento nettamente prevalente – prosegue il quotidiano di Marco Travaglio – col 40,6 per cento delle preferenze ottenute, è quello di una sonora indifferenza verso i gesti e le azioni del papa. Il resto del campione si divide perfettamente tra chi fornisce un giudizio positivo del pontefice (il 27,4) e chi invece ne offre uno critico (il 27). Un dettaglio non da poco se si considera che per Bergoglio l’Argentina è il paese di nascita.