Droga nella manovra e conciliaboli segreti, Quirinale dovrebbe farsi sentire

Però ammettiamolo, la droga non l’hanno tassata. Anzi, ne aiutano la diffusione e non esitano ad utilizzare il veicolo di una manovra economica blindata per continuare nella loro opera dissennata. Sono i ministri e la maggioranza di governo a farci precipitare in un abisso sconcertante, ingiustificato, irresponsabile. Perché inserire la norma sulla cannabis in una manovra che sarà approvata col voto di fiducia al Senato e semplicemente ratificata dalla Camera a causa dei loro ritardi, è vergognoso. Senza alcun dibattito pubblico, ma nei conciliaboli segreti di Conte e soci. La cupola di governo decide la soglia oltre la quale la cannabis è droga. Sotto quel limite, tana libera tutti.

Non bastava cominciare l’anno 2020 con l’aumento dell’Ires. E poi ritrovarsi tra gennaio e marzo la tassa sulla fortuna, a luglio quella sulla plastica e sulle auto aziendali e a ottobre il sacrificio fiscale sulle bibite gassate. Sullo sfondo le accise sulla benzina. Ora, improvvisamente, la botta di vita per far crescere il Pil con il contributo decisivo di chi si droga. Alla faccia delle norme etiche per tutelare la salute.

Sono criminali. Approfittano dei loro interminabili dibattiti interni per evitare che il Parlamento possa discutere seriamente di una materia incandescente. Come aveva detto Zingaretti?: “Se di fronte all’impegno del Pd le altre forze della maggioranza avessero avuto analogo stile e impegno, una buona dose di polemiche ce le saremmo risparmiate e ci sarebbe stato tempo per tutti i passaggi parlamentari”. Complimenti per la sincerità. E adesso, a causa delle vostre smargiassate è l’Italia che deve subire questa prepotenza? Ma che vi siete messi in testa con quest’altro enorme danno?

Giorgia Meloni ha bollato come “stupefacente” questo governo. Bisognerà fare ancora di più, svegliando il presidente della Repubblica: ma come può consentire, Mattarella, che questa robaccia finisca in una manovra di bilancio immodificabile? La vergogna è stata decisa con un subemendamento di questa maggioranza tossica, velenosa, dannosa.

Mattarella ha il dovere di bloccarli – Di notte, come è giusto per le azioni da scasso, hanno incollato la norma ad un altro emendamento, un vecchio trucco parlamentare per evitare troppe discussioni. Poi, una volta entrata nella manovra, strilla pure ma vinciamo noi. Uno schifo totale, sulla pelle del nostro popolo. E non lo diciamo solo per contrarietà al cosiddetto “diritto” a drogarsi, che resta sempre un male e mai il bene per l’individuo e per la società che lo circonda. Ma semplicemente perché se si vuole arrivare a liberalizzare le droghe, si deve avere il coraggio di farlo alla luce del sole e non attraverso una manovra finanziaria.

Ma questa maggioranza pavida, che litiga su tutto, riesce a trovare le intese solo su quello che fa male agli italiani. Alle tasche, con le tasse. Alle coscienze, con la droga. Sì, il Quirinale dovrebbe farsi sentire, fermare il gioco. Si rischia l’esercizio provvisorio? Questi governanti sono ancora peggio di qualunque instabilità dei conti pubblici. Mattarella pretenda lo stralcio di una norma immonda, imponga una limpida discussione parlamentare almeno su questa bruttura approvata di notte a Palazzo Madama. Altrimenti spieghi lui questa prodezza alle forze dell’ordine, a partire dal questore di Macerata, Pignataro. La mafia nigeriana lo vuole morto anche per la sua pervicace azione contro la cannabis: con chi si schiera lo Stato?

Francesco Storace

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