di Antonio Amorosi – – “Parlateci di Bibbiano”, gridava qualcuno (ad iniziare sembra siano stati quelli di Casa Pound), visto l’iniziale silenzio dei media sugli affidi dei minori nel Comune reggiano. E le tv lo hanno fatto, a ridosso della campagna politica di Matteo Salvini per conquistare l’Emilia Romagna, la terra simbolo della sinistra. Oggi il caso e il sistema degli affidi dei minori italiano sono quasi scomparsi dai media.
IL MITO DELL’EMILIA – L’Emilia Romagna è un mito che non si tocca. Gli diede forma Palmiro Togliatti, il segretario del Pci del dopoguerra in un discorso del 1946 a Reggio Emilia indirizzato ai “ceti medi produttivi” dove spiegò come sarebbero funzionate le cose. Il Pci sapeva di non poter prendere il potere in Italia, non aveva i numeri, ma poteva creare con l’Emilia-Romagna una grande mito: unire lavoratori comunisti e ceti produttivi autonomi sotto una buona amministrazione locale. Meccanismo che ha funzionato fino alla caduta del Muro di Berlino grazie al foraggiamento miliardario da Roma.
Il Pci si asteneva alle approvazioni dei bilanci centrali dello Stato, governato da democristiani e socialisti e in cambio chiedeva miliardi per le proprie regioni “rosse”, al motto di “più spendi e sei indeficit e più ricevi”. Così facendo distribuiva poi il denaro a pioggia creando dei contesti autonomi dove la pubblica amministrazione era “cosa loro” e le attività giudiziarie un esercizio limitato al perseguimento dei poveracci. Siamo ancora a quel mito da difendere, oggi insidiato dalla Lega, viste anche le migliaia di anime che vi vivono intorno e i contesti clientelari connessi.
LE MANIPOLAZIONI SU BIBBIANO
Così se stuprano tuo figlio, ma è accaduto a Bibbiano è un errore o il fato, procurato dall’azione di una singola mela marcia che te lo ha sottratto.
Se per caso i magistrati aprono un’inchiesta giudiziaria sul quel sistema di affidi, scoprendo manipolazioni di ogni genere, non è poi così reale, è solo una piccola vicenda circoscritta perché siamo in Emilia, la terra della buona amministrazione.
Se la Cassazione revoca gli arresti domiciliari al sindaco Pd Andrea Carletti che continua ad essere indagato per abuso d’ufficio e falso, vuol dire che è innocente.
Se Claudio Foti, il “guru” indagato coinvolto nell’inchiesta, non ha nemmeno la laurea in Psicologia e/o Psichiatrica, è normale (in merito potete leggere qui). Tutti gli affiderebbero la psiche del proprio figlio di 5 anni! E poi le richieste dei magistrati sarebbero prive di riscontri, lo dimostrano le videoriprese che Foti ha fatto ai suoi piccoli pazienti!
E’ diventato questo il caso Bibbiano: una paccottiglia ideologica di luoghi comuni tra boutade superficiali, pressappochismo, malafede e sfondoni ideologici, grazie soprattutto alla cura dei media televisivi (escluse rare eccezioni). Gli orrori e le manipolazioni si trasformano in casi isolati. Un bambino sottratto impropriamente alla propria famiglia e violentato in affido è il frutto del caso. Se le vicende sono truci si risponde che riguardano solo una decina di singoli. E che se vi fossero casi simili in Emilia o altrove i magistrati indagherebbero. Il giro di affari sarebbe circoscritto a poche migliaia di euro. Perché tener conto dell’estensione del fenomeno su territori più ampi di quelli sottoposti ad indagini accurate? E del fascino della minuta psicosi che si manifesta in chi esercita, fuori da ogni limite, il potere di vita e morte sui bambini e le loro famiglie?
UN FARO SUL SISTEMA DEGLI AFFIDI IN ITALIA
L’inchiesta giudiziaria Angeli e Demoni che ha rischiato di accendere un faro sui conflitti di interessi dietro il sistema degli affidi in Italia non ci farà più correre quel pericolo. Poco importa che all’esplosione dell’inchiesta sono spuntati da ogni dove miriadi di casi simili, dove, come a Bibbiano, le relazioni tecniche dei terapeuti avrebbero ingannato Procura e tribunale per i minori.
Molte inchieste giornalistiche hanno posto l’accento sui tecnici e i “giudici onorari” che decidono sui minori da sottrarre alle famiglie. Giudici che non sono magistrati professionisti, ma educatori, psicologi, sociologi e avvocati, adattati al ruolo. Molti dei quali lavorano anche per le strutture a cui vengono affidati i bambini o prestano loro consulenza o addirittura le hanno fondate o ne sono soci. Un giro di affari che muove tra l’1 e i 2 miliardi di euro l’anno, ma opaco sotto il profilo della trasparenza. Il Csm ha reso noto per il 2018 che il 73% degli aspiranti “giudici onorari” sono avvocati.
Il ministero delle politiche Sociali scrive in uno studio (l’unico esistente e datato 2010) che in Italia il numero di minori in affido oscilla tra i 26.000 e gli oltre 30.000 soggetti in 10 anni. Ma potrebbe essere superiore, non essendo in grado di conoscere la cifra precisa. Quando in Germania e in Francia, non raggiungono mai i 10.000 bambini e sono Paesi molti più popolosi del nostro.
PRIMA E INTORNO A BIBBIANO
Tre anni prima di Angeli e Demoni, scrive il giornalista Maurizio Tortorella nel libro Bibbiano e dintorni, il ministro della Giustizia Andrea Orlando del Pd spediva una lunga direttiva al capo del Dipartimento della giustizia minorile, ordinando accertamenti e verifiche sul sistema degli affidi di bambini e ragazzi ai servizi sociali o al loro allontanamento dalle famiglie d’origine, per “un costante controllo sulle assegnazioni dei minori nelle comunità”, garantire “la massima trasparenza” e “una verifica” anche a fronte dei “costi talvolta esorbitanti che vengono sostenuti dal ministero e dagli enti territoriali”. Orlando “voleva sapere”, scrive Tortorella “come venissero scelti e come lavorassero decine di migliaia di psicologi, di educatori e di esperti del ramo, pagati dagli enti locali e dai Tribunali dei minori per occuparsi dei bambini e dei ragazzi più sfortunati d’Italia… accertamenti di cui tre anni dopo, s’è già persa ogni traccia”. Ma neanche questo preoccupa nessuno.
Così come è notizia di pochi giorni fa che Foti, direttore scientifico della onlus “Hansel e Gretel”, uno dei centri italiani più accreditati almeno fino al caso Bibbiano e coinvolta in altre perizie dalla dubbia attendibilità che hanno portato alla sottrazione di altri minori, è stato sospeso temporaneamente dall’attività professionale di psicologo-psicoterapeuta. Per difendersi il “guru” ha depositato presso i giudici del materiale video. Ma la Procura reggiana scrive che da quei video risulta in modo oggettivo che l’uomo “ha alterato lo stato psicologico ed emotivo di una minore”. Fatto ancora più grave ha, “al fine di trarre in inganno il consulente e l’autorità giudiziaria, alterato lo stato psicologico ed emotivo della minore, sui fatti oggetto del procedimento, sottoponendola a sedute serrate, attraverso modalità suggestive e suggerenti, con la voluta formulazione di domande sul tema dell’abuso sessuale ed ingenerando, in tal modo, in capo alla minore il convincimento di essere stata abusata sessualmente dal padre e dal socio”. “In tal modo”, spiega il Tribunale, “ha radicato nella minore un netto rifiuto nell’incontrare il padre, il quale veniva dichiarato decaduto dalla potestà genitoriale, con provvedimento emesso dal Tribunale per i Minorenni di Bologna in data 12 ottobre 2017”.
http://www.affaritaliani.it/cronache/bibbiano-lo-scandalo-ridicolizzato-dalle-tv-ecco-perche-la-scomoda-verita-642255.html