Preti dell’odio, “Salvini pezzo di me***. Non piangerei se morisse”

Poche e semplici parole scritte su Facebook che accompagnano un video ripreso dalla trasmissione Fuori dal coro di Mario Giordano per manifestare il proprio sconcerto. È la risposta di Matteo Salvini indirizzata a don Giorgio De Capitani, il prete lecchese di 81 anni che ai microfoni della trasmissione di Rete4 ha insultato pesantemente il leader della Lega.

“Salvini è un pezzo di me***. Non piangerei se morisse Salvini”, aveva affermato il sacerdote. Parole molto pesanti alle quali lo stesso leader della Lega ha ribattuto in maniera decisa ma senza lasciarsi andare a toni duri. ”Non piangerei se morisse Salvini”. Se questo è un prete… Una preghiera per lui, ne ha bisogno”.

Don Giorgio De Capitani, pur essendo una guida spirituale, non fa mistero di provare odio per Salvini, tanto che questo suo sentimento lo ha manifestato più volte, anche in contraddizione degli insegnamenti cristiani che lui stesso dovrebbe predicare. “Io sono un cittadino italiano e il fatto che io sono un prete non aggrava la cosa”, ha insistito il don davanti alle telecamere che poi ha aggiunto di non essere pentito per quello che ha detto.

Nei giorni scorsi Don Giorgio ha ricevuto la visita dell’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, che gli ha espresso al sua solidarietà ed è arrivato ad offrigli una assistenza economica dopo la condanna. Proposta rifiutata dal don così pieno di odio verso quel tanto disprezzato personaggio politico.

E sì, perché il sacerdote lo scorso 11 novembre è stato condannato per diffamazione dal Tribunale di Lecco a seguito di una querela dell’ex ministro dell’Interno. La vicenda risale al periodo tra marzo e ottobre del 2015, quando il sacerdote aveva pubblicato sul suo blog e sui social post ritenuti diffamatori nei confronti del leader della Lega, che lo ha querelato. Il sacerdote è stato condannato al pagamento di 7.500 euro, oltre che al risarcimento danno per 7mila.

La Curia, in una nota, aveva fatto sapere che ‘’l’arcivescovo è andato a trovare un suo prete, come fa con tanti altri’’, evitando così di caricare quell’incontro di messaggi politici. Don Giorgio, però, nel video della trasmissione di Rete4 afferma che l’arcivescovo non ha avuto nulla da ridire sul linguaggio espresso.

Infine, ecco l’ultima perla non proprio di misericordia lanciata dal sacerdote. “Salvini deve morire quando deve morire… ma di certo io non piangerei”, dice con un sorriso che sembra trasmettere rabbia.

Gabriele Laganà – www.ilgiornale.it

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