Mattarella e la Costituzione violata, prof Sinagra: “Verrà lu jornu a li diuni”

MATTARELLA, LA COSTITUZIONE E LE “SARDINE” – Tra stampa e televisione asservite, giornalisti compiacenti e ignoranti e diffusione in altro modo di notizie contrastanti e incontrollate, si sta vivendo uno dei momenti di maggiore confusione politica ed istituzionale nella storia della Repubblica.
Tra le notizie e le illazioni vi sarebbe anche il fatto che la legge di bilancio (si badi bene: la legge) non verrà sottoposta ad approvazione parlamentare o verrebbe sottoposta all’approvazione di una sola delle due Camere del Parlamento.
La cosa è palesemente o inverosimile o folle. Se la notizia è vera, e lo sarebbe in totale violazione della Costituzione e dell’ordine democratico, si dovrebbe allora constatare che la democrazia è finita, che la volontà e la sovranità popolare sono state messe a tacere e che è in atto un regime dittatoriale riferibile a centri di potere stranieri e non certamente alla figura di un “dittatore” sicuramente non riconducibile al figlio di Bernardo Mattarella.

Peraltro, l’esperienza fatta ormai insegna che i colpi di Stato non li fanno più le Forze Armate con i carri armati in strada. Questi sono vecchi sistemi, ora ce ne sono di nuovi come per esempio il famigerato MES.

Di recente si sono incontrati al Quirinale l’Avvocato del popolo (ovviamente, il popolo tedesco e francese) e l’uomo di Castellammare del Golfo. Non è dato sapere il perché dell’incontro e cosa si siano detti tali due inverosimili personaggi.
In tempi normali la Segreteria del Capo dello Stato dava notizia di ogni incontro di questo tipo al Quirinale e quale fosse stato l’oggetto.
In compenso, stampa e televisione, prive di ogni senso del ridicolo, hanno enfatizzato i “quattro minuti” di applausi riservati al castellammarese alla Scala di Milano per la “prima” della Tosca. Non si sa chi abbia cronometrato, sicuramente gli uomini della sicurezza che per certo hanno contribuito ad accrescere l’applausometro.

Ma non è questo quello che importa: il soggetto in questione può ricevere tutti gli applausi che vuole ma ancor più ne riceverebbe chi a lui spiatellasse pubblicamente la verità. Molto più dei 92 minuti del Ragionier Fantozzi per la famosa “cagata” della corazzata Potemkin.

L’uomo di Castellammare del Golfo riceva tutti gli applausi che vuole da parte di chi può spendere migliaia di euro per un posto alla “prima” alla Scala.
Non riceverà mai applausi dai lavoratori, dai precari, dai disperati, dai disoccupati, da chi è vittima di questa preordinata distruzione dello Stato sociale. E si prenda pure gli applausi delle “sardine” clandestine. Lui sa bene quale abisso lo separa dal Popolo e quale disistima lo circonda.
Non avrà mai il coraggio di recarsi in una fabbrica a incontrare gli operai, mai il coraggio di confrontarsi con i disoccupati e con i disperati.

Noi lo possiamo fare e lo facciamo ed è questa, per nostra fortuna, la differenza tra noi e chi si compiace di inverecondi applausi da parte di chi è privo di coscienza e di qualsiasi sensibilità e solidarietà sociale.
Ancora una volta ricordo le parole di Ignazio Buttitta (il figlio di Bernardo Mattarella sa bene di chi parlo): “Verrà lu jornu a li diuni”.

AUGUSTO SINAGRA