di Aldo Grandi
Abbiamo detto e scritto che a noi le sardine fanno schifo. E lo ribadiamo. Non esistono attenuanti per un movimento acefalo formato da un branco di pesci che vagano senza mèta nel mare insulso e inutile oltreché fasullo delle loro esistenze. Hanno un unico minimo comune denominatore, l’antifascismo vedono, cioè, a 80 anni di distanza dalla fine del secondo conflitto mondiale, riemergere dal lago in cui sono immersi, una sorta di Loch Ness di questo stivale sfasciato, i fantasmi e i mostri in camicia nera che sono indispensabili ad alimentare la loro immensa ignoranza.
Sono sardine antidemocratiche, stupide, sciocche, belanti, ripetitive, ossessive, incapaci persino di rendersi conto di essere patetiche e strumentalizzate. Credono che i riflettori puntati sulle loro teste costituiscano la prova della loro vitalità e della loro verità, quando, invece, sono soltanto l’ultimo, disperato tentativo di un governo e di una Sinistra privi di legittimità popolare costretti a cercare un po’ ovunque cani e porci che possano in qualche modo provare a fermare l’onda, questa sì, travolgente e effettiva, del buonsenso popolare e di tutti quegli italiani che si sono stancati di essere considerati fascisti, razzisti, sovranisti, populisti solo e soltanto perché non la pensano come i fascisti verniciati di rosso che transitano, non avendo un cazzo da fare da mane a sera, per le strade di alcune delle città più squallide e nostalgiche di questa disgraziata Penisola.
Sono, è bene dirlo, sardine mentalmente avariate, nel senso che non hanno consapevolezza che il rispetto delle opinioni altrui deve essere garantito anche a chi non fa parte del branco. La realtà, sconosciuta ai dementi della destra che non hanno cultura così come ai bastardi della Sinistra che pretendono di averne anche troppa, ma a senso unico, risale ai tempi delle purghe staliniane nella Russia dei soviet, quando si inventavano accuse fasulle e inesistenti, ma che finivano per costringere il prigioniero a confessarle per non impazzire anche se non erano assolutamente vere.
Questa è la Sinistra, è sempre stata così. E oggi ancora più di ieri per la paura di perdere consensi e scomparire dalla scena politica. Oggi le sardine hanno bisogno di inventarsi l’esistenza di un fascismo che non c’è, ma il fatto stesso di gridare allarme rappresenta un modo, se amplificato dagli organi della disinformazione imperante, per far pensare che ci sia. In sostanza, parlare di qualcosa che non esiste è una maniera per tornarlo a far vivere esattamente come se ci fosse veramente.
Questa tecnica psicologica ben conosciuta ai maestri della manipolazione cognitiva punta sui sensi di colpa da installare a forza e progressivamente nelle coscienze scarsamente alimentate da identità e conoscenza, delle masse. Le quali hanno un solo modo per liberarsi dalle catene: romperle. Rifiutare l’Ideologia che la casta degli intellettuali al potere vuole loro imporre sostituendo il buonsenso popolare che ha, da sempre, governato il mondo. Vogliono, cioè, rovesciare la Natura per adattarla alle loro convinzioni.
E se trovano ostacoli, li abbattono, anche con la violenza e con la complicità non della polizia e dei carabinieri, ma di coloro che, nominati in base a criteri politici, tengono più alla poltrona sotto il culo che non a proteggere e a tutelare la popolazione, la cosiddetta maggioranza silenziosa che le sardine, al massimo, le acquista al mercato ittico al posto di pesci più pregiati e costosi che non si possono permettere.
Siamo costretti a pagare il canone di una televisione pubblica che fa schifo, dove ci sono personaggi squallidi, viscidi, servi del sistema che vengono pagati a milioni di euro per dire e imporre ciò che la gente non pensa. E’ del tutto evidente che se avessimo libertà di voto, oggi come oggi la maggioranza degli italiani prenderebbe a calci nel culo questa massa di impostori che gestiscono il paese senza avere alcuna base popolare.
Le sardine credono che Mussolini sia dietro l’angolo e per loro Salvini ne è la conferma. Poveri dementi. Non sanno nulla, sono per la maggior parte giovani e sciocchi come lo si è a quell’età, presuntuosi e spocchiosi, oppure adulti falliti costretti a vivere una vita che non avrebbero mai voluto vivere se avessero coltivato i propri sogni. Non sanno nemmeno e non conoscono come sono fatti, fortunatamente, gli italiani, che più li accusi di qualcosa e più fanno il possibile per disobbedire. In Italia gli unici fascisti ancora esistenti fino a qualche anno fa, fino all’avvento dei Fiano e delle Boldrini, erano i cadaveri di coloro che hanno creduto, sbagliando, quasi un secolo fa. Oggi, la Sinistra ha talmente starnazzato che si definiscono fascisti anche quelli che non ci hanno mai pensato, stanchi di ascoltare sempre gli stessi discorsi.
Avanti tutta, non ci sono sardine che tengano. I giornali cosiddetti democratici ne parlano anche perché sperano di trovare dei nuovi lettori disposti a spendere quasi due euro al giorno per leggere sempre le stesse stronzate. Politicamente corrette. Noi lo abbiamo detto da anni che se i quotidiani vogliono ritrovare un po’ di ossigeno devono cominciare a essere stampati su carta da cesso. Solamente così avrebbero una chance di rappresentare, per l’italiano medio, come siamo noi, una qualche utilità.