Sala stampa UE: vietato applaudire Salvini

“Parlare apertamente di cordone sanitario nei confronti di deputati liberamente eletti mi sembra di una volgarità, di un odio, di un’arroganza, di una supponenza imbarazzante. Mi vergognerei se qualcuno del mio gruppo parlasse di cordone sanitario, dovrebbe essere curato uno che parla in questa maniera”. Parole che vengono accolte da un applauso dai giornalisti.

Peccato però che a quel punto scatti una persona che si qualifica come “il rappresentante della stampa internazionale”, che stigmatizza gli applausi: “Questa non è una riunione politica. È una sala stampa: per gli applausi bisogna fare altrove”.

Ci chiediamo se ci sarebbe stata una simile reazione e attaccamento alle regole se al posto di Salvini ci fossero state Greta, le Pussy Riot o Carola (la speronatrice di finanzieri)