Sì alla cittadinanza onoraria per la senatrice Liliana Segre. No a quella per la figlia di una vittima delle foibe. La sinistra si oppone. È successo a Bassano del Grappa. La minoranza in consiglio comunale è uscita dall’aula per non votare il riconoscimento a Egea Haffner. Nata a Pola nel 1941, è la figlia di Kurt Haffner. Prelevato dai titini il 1 maggio 1945, fu infoibato nella cavità carsica di Pisino d’Istria.
Bassano, la sinistra dice no alla cittadinanza alla Hafner.
Una seduta di consiglio comunale turbolenta che si è protratta fino a notte. Pietra dello scandalo – come riporta Bassanonet – un emendamento della maggioranza di centrodestra. Che affiancava alla mozione per concedere la cittadinanza onoraria alla Segre la richiesta di un altrettanto riconoscimento per la Hafner.
Il documento modificato dalla maggioranza, prevede infatti, l’avvio dell’iter per il conferimento della cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre ma anche all’esule giuliana.
L’emendamento impegna anche la giunta a estendere alla Hafner l’invito rivolto alla senatrice a vita a un incontro pubblico nella città. «Un’occasione per trasmettere alla Città, ma soprattutto alle giovani generazioni, la loro testimonianza di perseguitati. Per una riflessione sui valori fondanti di una società civile. Per un agire quotidiano responsabile e senza odio alcuno».
«La Hafner – si legge nell’emendamento – insieme ad altri altri sopravvissuti della tragedia delle Foibe saranno presenti a Bassano del Grappa per l’anniversario del Giorno del Ricordo il 10 febbraio 2020». La maggioranza si impegna anche a istituire una via intitolata a tutte le vittime dell’odio etnico e razziale.
Ma alla sinistra non piace. In questo modo, Shoah e Foibe vengono messe sullo stesso piano, dicono i consiglieri della minoranza. E chiedono il ritiro della mozione emendata. Quando la richiesta viene bocciata, abbandonano l’aula per protesta.
Duro il commento del sindaco di Bassano, Elena Pavan. Che su Facebook ha definito “vergognoso” il comportamento della minoranza. «Mai ci saremmo aspettati che l’opposizione, di fronte a valori che dovrebbero solo unire, non votasse questa mozione. Era doveroso un voto unanime e invece sono usciti dall’aula. Lo trovo vergognoso».