Clima: sciopero mondiale per chiedere ingenti finanziamenti

Con manifestazioni, sit-in e flash mob in oltre 130 città italiane, gli attivisti di Fridays For Future Italia – il movimento ambientalista lanciato a livello mondiale dalla giovane svedese Greta Thunberg – tornano in piazza oggi per una nuova mobilitazione contro i cambiamenti climatici, nel giorno in cui a livello mondiale si tiene, in 157 paesi, il quarto Global Strike For Future. (Documentario – La Grande Truffa del Riscaldamento Globale , ndr)

“Negli scorsi tre scioperi globali – hanno spiegato gli attivisti di FFF – abbiamo invaso centinaia di piazze in tutto il mondo. Oggi più che mai non c’è tempo da perdere! Senza azioni immediate da parte dei politici l’emergenza climatica non potrà che aggravarsi, portando alla moltiplicazione dei disastri ambientali: saremo noi giovani a pagarne le conseguenze”. (Prof. Franco Prodi: “Con Greta siamo di fronte a un abbaglio mondiale”, ndr)

“Scendiamo in piazza per la quarta volta nel giorno del Black Friday: i grandi marchi – dicono dal comitato di Roma – concedono sconti sui beni di consumo per incoraggiarci a comprare cose che normalmente non acquisteremmo. Dobbiamo cambiare questo modello insostenibile che distrugge l’ambiente per il profitto di pochi. Abbiamo le idee ben precise e chiediamo con determinazione un Decreto Clima che sia all’altezza della catastrofe climatica in cui ci troviamo. Non ci accontentiamo della proposta di facciata che il Governo ha recentemente promosso; lo stop dei finanziamenti ai combustibili fossili, all’estrattivismo feroce e ai sussidi alle fonti inquinanti, che devastano il nostro pianeta; lo stop alla produzione e vendita di armi; un Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima che preveda finanziamenti ingenti per le azioni di mitigazione ed adattamento ai cambiamenti climatici, a partire dalla decarbonizzazione totale entro il 2025; misure idonee di prevenzione e intervento rispetto ai disastri climatici, basate sul rispetto dei territori e degli abitanti; una soluzione al dramma dell’ILVA che si basi sulla riconversione ecologica della fabbrica e che preservi il posto di lavoro ai 10.700 dipendenti, uscendo dal ricatto salute, lavoro o ambiente”.

La data di oggi è stata scelta perché cade ad una settimana dalla COP25, la conferenza ONU sui cambiamenti climatici che si terrà dal 2 al 13 dicembre a Madrid: “Vogliamo mettere pressione ai leader politici che si incontreranno in Spagna affinché prendano misure immediate ed efficaci per contrastare la crisi climatica, dopo il sostanziale fallimento degli accordi di Kyoto e di Parigi”.  (askanews)

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