Bologna – Traffico internazionale di cocaina, San Pietro in Casale era la base. A capo dell’organizzazione un uomo dalle varie identità, Albert-Henry-Berti Locka, cittadino albanese con una mentalità ritenuta dagli inquirenti al limite del “paranoico”, tanti sono stati gli accorgimenti che negli anni ha utilizzato per diventare praticamente invisibile.
Da qui il nome dell’operazione, “Casper”, il fantasma del film di animazione del 1995, portata avanti dalla sezione narcotici della Squadra Mobile di Bologna, coordinata dalla DDA e dal sostituto procuratore Roberto Ceroni, che ha portato all’esecuzione di 12 custodie cautelari in carcere, a Bologna e provincia e a Ferrara, mentre altre tre persone sono ricercate.
Base logistica a San Pietro in Casale, dove Locka risiedeva: in un bar di copertura e in un garage si prendevano accordi, si svolgevano incontri con i sodali e si consegnavano i “chili” di cocaina destinati a varie piazze, la principale Bologna, poi Genova, Rimini, Vicenza ed Empoli. Grazie alla collaborazione della Polizia albanese e della Polizia Locale Reno-Galliera, gli inquirenti, esaminando le immagini dei varchi di ingresso nel comune, sono risaliti all’auto della compagna e quindi a identificarlo.