CIOTTI (ANVM) – PREOCCUPATI PER RIGURGITI NEGAZIONISMO E RIDUZIONISMO SULLE MAROCCHINATE. NUOVI DOCUMENTI DI ARCHIVIO SVELANO BUFALA SU PRESUNTI CRIMINI DI GUERRA DEGLI ITALIANI IN FRANCIA.
Il presidente dell’associazione nazionale vittime delle marocchinate, Emiliano Ciotti, esprime forte preoccupazione per alcune argomentazioni sviluppate durante il convegno che si è svolto lunedì 25 novembre 2019 a Frosinone. “L’associazione è stata ben rappresentata dal vice presidente Sergio Arduini – dice Ciotti – che ha letto un documento, esprimendo chiaramente la posizione del nostro sodalizio che è supportata da documenti, testimonianze e pubblicazioni.
Le marocchinate iniziarono nel luglio del 1943 con lo sbarco in Sicilia per poi propagarsi come un’epidemia in Campania, Lazio, Toscana e lambire anche Abruzzo, Molise, Puglia e Sardegna.
Ovunque passarono i coloniali francesi, ma molti soldati alleati non furono da meno, seminarono morte, dolore e distruzione. Queste sono realtà storiche inoppugnabili – prosegue Ciotti – alle quali alcuni rispondono con tesi non supportate da uguale rigore storico e che sono esempi di negazionismo e riduzionismo delle marocchinate. I nostri iscritti, durante il convegno svoltosi a Frosinone, hanno dovuto ascoltare interventi che giustificavano quelle violenze, con la solita motivazione che le marocchinate erano la risposta a crimini commessi dagli italiani.
Ammettendo per un attimo che questi crimini fossero realmente avvenuti, non giustificherebbero assolutamente quanto accaduto in Ciociaria e nel resto d’Italia: migliaia di donne italiane di ogni età picchiate, violentate e uccise; centinaia di uomini e bambini stuprati e spesso soppressi perché cercavano di difendere l’onore e la vita di sorelle, spose e madri; ruberie, razzie, furti di ogni tipo, incendi e devastazioni.
“I presunti crimini di guerra compiuti dagli italiani sono spesso frutto di propaganda e disinformazione – sostiene Ciotti – su due di questi episodi siamo in grado di fare luce grazie ai documenti ritrovati presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma. La prima bufala è quella di aerei italiani che avrebbero mitragliato le colonne di profughi francesi in fuga. Questa falsità venne già contestata nel 1944, 1945 e 1946 dalle autorità italiane, ma i francesi continuarono a propagare questa notizia.
I testimoni oculari di questi mitragliamenti sostenevano che gli apparecchi incriminati recavano sotto le ali la coccarda verde, bianca e rossa, mentre gli aerei italiani del giugno 1940 avevano i fasci littori sotto le ali come distintivo.
La seconda bufala è che i coloniali francesi in Ciociaria avrebbero addirittura scortato alle loro case i profughi costretti a scappare durante l’avanzata del fronte. A noi risulta che le colonne di sfollati furono sistematicamente attaccate dai magrebini francesi, che violentarono le donne e razziarono le poche cose che gli italiani avevano con sé.
In realtà le marocchinate non nascono come rivalsa per presunti crimini italiani – conclude Ciotti – ma hanno origine dal risentimento nazionale della Francia contro l’Italia per la dichiarazione di guerra del 1940, che i nostri “cugini” d’oltralpe non digerirono assolutamente. Per farci pagare questo affronto, invasa la penisola scatenarono le truppe coloniali e così, marocchini, algerini, tunisini e senegalesi, sfogarono la rabbia e la frustrazione sull’incolpevole popolazione civile, facendo assaggiare agli italiani l’amaro sapore della liberazione.”
Associazione nazionale vittime delle marocchinate