Dalle pratiche per lâapertura dei minimarket ai prestiti clandestini, senza trascurare i rapporti con la politica. âPer aprire un minimarket non ci vuole nulla, basta una dichiarazione tecnica e inizi a lavorare. Per le pratiche ti possiamo aiutare noi, non è un problemaâ. Eâ quanto afferma un capofila della comunitĂ bengalese trapiantata a Roma in una video inchiesta di Repubblica.it. Il ras dei minimarket âbanglaâ controlla “oltre 400 negozi in cittĂ ” e gestisce anche una rete di prestiti ai piccoli commercianti in difficoltĂ economica.
“Se qualcuno ha una spesa extra – dice Musa nel servizio GEDI visual firmato da Luca Monaco – tu gli presti mille euro. CosĂŹ lo aiuti a tamponare lâemergenza perchĂŠ magari lui non ha i documenti e non può andare in banca, e tu guadagniâ. Il tasso di interesse è del â5% al meseâ fino alla restituzione del prestito. âSiamo come una banca privata â ammette – il 2 per cento degli interessi è per noi â spiega nel video – il 3 per cento è per teâ.
Lâuomo adesso cerca di stringere rapporti con la politica. “Destra, sinistra? Per noi è uguale – ripete Musa – anche Salvini andrebbe bene se la smettesse di prendersela con gli immigrati. Noi votiamo. A Roma siamo 15mila italiani di origine bengalese. Altri 40mila vivono in Inghilterra. Li, alle ultime politiche, abbiamo eletto il deputato di Italia Viva Massimo Ungaro“, candidato nella circoscrizione estero. adnkronos
