di Flavio Tabanelli (MoviSol) – A cose fatte, guardando indietro, il processo diventa più chiaro. Anche se le tragedie andrebbero prevenute, impedite, e non analizzate con l’occhio postumo dello storico..
Ascoltiamo attentamente, a parte i vaghi auspici di “rinnovamento” della sanità e di ripresa dell’aumento delle spese sanitarie in rapporto al PIL, quali concessioni concettuali fece nel 1995 il compagno Bersani alla barbarie all’assalto del “giuramento di Ippocrate” (vedi il mio recente riferimento al problema: https://www.youtube.com/watch?v=i0IjciYJJhA).
Il presentatore dichiarò le intenzioni del dubbio Centro Pio Manzù: “Capire quale rapporto ci dovrà essere nel futuro tra scienza medica e il diritto supremo dell’uomo alla salute. […] Alle soglie del 2000 proprio questo patto [di Ippocrate] ha bisogno di essere ridefinito… Nuovi equilibri tra sistema sanitario e risorse disponibili…
“Il comunista (dell’altro ieri) Bersani: “Il rapporto tra pubblico e privato è una delle chiavi del futuro della risposta della sanità… Bisogna che il pubblico diventi un’ authority… per la competizione dei servizi… è possibile una svolta nella gestione della sanità… ma… il Paese sta indebolendo il suo impegno nella sanità in confronto agli altri Paesi europei…
“Mio commento: considerato che quasi sola l’Italia aveva un Sistema Sanitario Nazionale così integralmente pubblico, si poteva sostenere questa tesi?Ma prosegue l’intervista…Il presentatore: “Dott. Rocca e dott. Bersani mettetevi al lavoro per tentare una joint venture pubblica-privata su un tema così strategico per l’umanità, per la salute degli uomini!”