Dietlinde contro il testosterone: “Noi donne vogliamo il potere. No populismo”

“Basta! Il potere delle donne contro la politica del testosterone”. Si chiama così il nuovo libro di Lilli Gruber. E, come è facilmente intuibile dal titolo, il pamphlet – edito da Solferino – si scaglia contro il “machismo” al potere. Un saggio di quasi duecento pagine nelle quali la conduttrice di Otto e Mezzo su La7 se la prende con il maschilismo, sostenendo in tutto e per tutto le istanze del movimento femminista, italiano, europeo e globale.

Poi, spazio al dramma del femminicidio: donne uccise, violentate, insultate online, ma anche tutte quelle donne penalizzate sul lavoro, nel merito e nei compensi, così da puntare il dito contro la disparità di potere uomo-donna in Italia e nel mondo. Il tutto spaziando dall’economia allo sport, passando per la politica e i fatti di cronaca.

“Però, attenzione, è un libro di battaglie femministe, come non è un’opera contro i maschietti, bensì di giustizia e di democrazia”, ha raccontato la giornalista. Si tratta di un lavoro basato su fatti, numeri e anche – spiega la stessa autrice – su fatti personali. Raggiunta da Sette (il settimanale del Corriere della Sera), ha spiegato come questa sua ultima pubblicazione sia un’analisi del clima di arroganza e di odio – sia reale che virtuale, sui social network – che sfavorisce le donne e, allo stesso tempo, favorisce invece anche il dilagare del populismo e del sovranismo, minando – sostiene sempre la Gruber – le fondamenta dalla democrazia.

E allora, come possono difendersi le donne? La ricetta “gruberiana” è presto detta: “Studiate sempre, studiate un sacco. Perché il lato positivo del lassismo impressionante di questi tempi è che incontrerete uomini impreparati. Quindi studiare, puntare sulle competenze e dimostrando il proprio valore. E, perché no, anche uscire e divertirsi insieme”. E poi, come riportato da Sette, dice: “Noi donne vogliamo il potere, ma anche le rose…”.

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