Assalto auto di Salvini, a processo 20 attivisti dei centri sociali

Andranno a processo 20 dei 21 attivisti di vari collettivi bolognesi (una posizione è stata stralciata per difetto di notifica) che l’8 novembre del 2014 contestarono il leader della Lega, Matteo Salvini, e altri esponenti del Carroccio in occasione di una visita al campo nomadi di via Erbosa a Bologna.

Lo ha deciso poco fa, accogliendo quasi integralmente la richiesta del pm Antonella Scandellari (che aveva chiesto il rinvio a giudizio per tutti), il gup di Bologna, Alberto Gamberini. La decisione del gup arriva proprio nel giorno della convention leghista al Paladozza, contro cui i collettivi hanno già annunciato delle contestazioni.

Quel giorno, oltre a contestare i leghisti presenti e a insultarli, alcuni degli attivisti presero d’assalto l’auto su cui viaggiavano Salvini, l’allora candidato alla presidenza della Regione, Alan Fabbri (ora sindaco di Ferrara), e le consigliere comunali di Bologna, Lucia Borgonzoni, ora candidata del centrodestra alla presidenza della Regione, e Mirka Cocconcelli. Salvini, Borgonzoni, Fabbri e la Lega erano stati ammessi come parti civili nella scorsa udienza, tenutasi a inizio ottobre. I 20 attivisti andranno a processo a vario titolo per violenza privata, danneggiamento aggravato e lesioni aggravate.

È invece caduta l’accusa di ingiuria, in quanto il reato è stato depenalizzato, mentre è prescritta la contestazione di possesso ingiustificato di oggetti atti ad offendere. Uno degli imputati, infine, è stato prosciolto dall’accusa di violenza privata perché il fatto non sussiste.

L’imputazione di lesioni aggravate, contestata a otto attivisti, riguarda invece l’aggressione, avvenuta sempre quel giorno, al cronista de ‘Il Resto del Carlino’ Enrico Barbetti, che cadendo si fratturò il gomito.

Per quell’episodio si sono costituiti parte civile lo stesso Barbetti e la Poligrafici editoriale. Per i 20 attivisti il processo inizierà alle 9 del 13 maggio. Soddisfatto il legale della Lega e degli esponenti del Carroccio, Massimiliano Bacillieri, che parlando con i cronisti spiega che “ora vedremo di capire quali sono le responsabilità, perché è evidente che ci sono delle responsabilità”. (Ama/ Dire)

www.bolognatoday.it

A Bofogna anche il prefetto e il questore sono formattati?