Malta avrebbe negoziato un accordo con la Libia per un coordinamento tra le forze armate maltesi (Afm, che includono la marina) e la guardia costiera libica, che intercetterebbe i barconi dei migranti su indicazione dell’Afm prima dell’ingresso nelle acque maltesi e li riporterebbe in Libia. Lo scrive il Sunday Times of Malta. La Ong Alarm Phone, gestita in collaborazione col prete finito in carcere per droga, strepita su Twitter scrivendo che si tratta di un’intesa che “impedisce alle persone di fuggire da una zona di guerra”.
Il sito online del Sunday Times of Malta pubblica la foto di un incontro tra il colonnello maltese Clinton O’Neil, capo delle operazioni e dell’intelligence Afm, e il vicepremier libico Ahmed Maiteeq, organizzato dall’ambasciatore maltese a Tripoli. In primo piano, un membro del gabinetto del primo ministro maltese, Neville Gafà, più volte accusato di corruzione nel rilascio di visti per ragioni mediche irregolarmente concessi.
“Guardia costiera libica addestrata e finanziata dalla Ue” – “L’Ue – ha detto – si spende attivamente a favore del rispetto delle istruzioni delle competenti autorità europee che sono contro l’ostruzione delle operazioni condotte dalla guardia costiera libica, che è finanziata ed addestrata dall’Unione europea stessa per sostenere la gestione dei migranti e combattere il traffico di esseri umani”.
Alarm Phone: “Non siamo sorpresi, ma ciò viola diritti” La Ong Alarm Phone su Twitter ha commentato: “Sebbene non sia una sorpresa, ora è confermato che le autorità maltesi coordinano le intercettazioni in collaborazione con la Libia. Questo impedisce alle persone di fuggire da una zona di guerra e viola le convenzioni internazionali dei diritti dell’uomo”. (con fonte tgcom24.mediaset.it)