Era tremante, sotto le coperte di quel letto di fortuna in un albergo chiuso da tempo. Il suo compagno, un tunisino di 26 anni, conosciuto su Facebook le aveva fatto il lavaggio del cervello, segregandola con la minaccia di uccidere lei e i suoi cari. «Se provi a scappare, ti vengo a cercare nella tua città, dove stanno i tuoi figli e ti ammazzo, ti taglio la gola con il coltello e sai che sono capace di farlo», le ha continuato a ripetere per giorni e giorni.
La vicenda è narrata da ilrestodelcarlino.it. Quando gli uomini dell’Ufficio di polizia giudiziaria e del gruppo cinofilo della Polizia locale sono tornati giovedì pomeriggio a San Giuliano, negli spazi dell’ex Villa Ombrosa per un altro blitz in quell’hotel chiuso da un anno, la donna ha atteso un momento di distrazione del compagno e poi, come un fulmine, è uscita dal letto e si è rifugiata fuori dall’albergo, implorando l’intervento degli agenti.
«Vi prego, aiutatemi, quell’uomo mi tiene sequestrata in questo posto contro la mia volontà. Mi ha portato via tutto, il denaro che avevo con me, il mio cellulare, mi impedisce ogni movimento. Sono sua prigioniera», è riuscita a raccontare.
Alcuni poliziotti hanno subito allontanato la donna e portata in un luogo sicuro mentre altri agenti, dopo aver avvisato il pm di turno, Luigi Sgambati, hanno ammanettato il tunisino per sequestro di persona e violenza privata. Il giovane (difeso dall’avvocato Morena Ripa) comparirà questa mattina davanti al gip, Benedetta Vitolo per la convalida.