La scorta a Liliana Segre è il segno che l’odio e l’intolleranza sono pericoli concreti, non espedienti retorici. Sergio Mattarella si schiera nuovamente a fianco della senatrice a vita, cui è stata assegnata una scorta per colpa delle minacce subìte, e afferma che “se è necessario a una signora anziana che non ha mai fatto male alcuno ma che il male lo ha subito da bambina in modo crudele come Liliana Segre di avere una scorta vuol dire che questi interrogativi dei bambini, che chiedono solidarietà invece di odio, non sono astratti o retorici ma molto concreti”. AGI
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Hanno sovvertito pure la logica.
Una volta si assegnava la scorta “nella misura in cui” una persona era in pericolo.
Oggi si valuta il pericolo “nella misura in cui” ad una persona viene assegnata la scorta.
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