Anni e anni di inchieste, carcerazioni e scarcerazioni e di rabbia, molta rabbia per le vittime del sig. Fiesoli.
Quella del guru fondatore del Forteto sembrava una vicenda senza fine, emblema di un sistema giudiziario troppo lento e di una politica catto-comunista sempre pronta a difendere gli indifendibili purchè organici al sistema affaristico toscano. Una vera e propria cupola, quella che in Toscana non ha mai di fatto condannato la figura di questo profeta del male, che utilizzava la scusa di Cristo (e tanto sterco del diavolo) per infliggere tormento e disperazione su ragazzi bisognosi e adolescenti, proprio coloro che avevano bisogno di un aiuto vero. Tuttavia la vicenda incredibile non sta nella condotta criminale, ma nella rete di omertà e di menefreghismo della politica perbenista, quella “giusta” e di sinistra.
Tutti a parole d’accordo, per carità, ma poi quando si è trattato di collaborare, rinvii e reticenze sono state sempre all’ordine del giorno. Lo testimoniano in ultimo 8 mesi di rinvio per l’insediamento della commissione parlamentare d’inchiesta sul Forteto che evidentemente non è più al primo posto degli interessi grillini, sacrificati sull’altare dell’inciucio governativo giallo-rosso.
Ci sono volute ben 2 commissioni di inchiesta in Regione, 3 processi, una condanna della Corte Europea e tante, tante denunce, per arrivare infine oggi, 6 novembre 2019, alla condanna definitiva a 14 anni e 10 mesi, con la quale la quarta sezione penale della Cassazione che mette la parola fine a questa ignobile vicenda.
Vai a schiarirti le idee Rodolfo Fiesoli. Tempo ne avrai molto per meditare, se Dio te lo concederà.
Noi le idee le abbiamo chiare: continueremo a combatttere gli atteggiamenti mafiosi di chi ti ha difeso, di chi sapeva di stare al sicuro, all’ombra di un potere immobile da 70 anni che adesso è arrivato il momento di rovesciare con un atto di doverosa rivoluzione democratica e civile.
Le elezioni in Toscana sono vicine. La resa dei conti è imminente.
F.P.