Volevano minare la «credibilità di Giorgia Meloni e di FdI», hanno finito per minare la loro. Il servizio di Report sulla presunta “Fabbrica della paura” che vedrebbe coinvolta la Meloni si è rivelato, infatti, pieno di «fake news». Dati non controllati e affermazioni arbitrarie, non supportate da numeri e da riscontri che pure sarebbe stato facile fare. Finisce così, per dirla con la stessa Meloni, l’era di Report «come giornalismo d’inchiesta» e inizia invece apertamente quella di Report come «giornalismo di teorema». Che ha una precisa finalità politica: «Minare la credibilità di chi ha idee diverse».
Dalla “Fabbrica della paura” alla “Fabbrica delle fake news” – A una settimana da quel servizio intitolato “La fabbrica della paura”, nel quale si creava una correlazione tra la strage in moschea compiuta da Brenton Tarrant in Nuova Zelanda e l’utilizzo dei social da parte di Meloni e Salvini, la leader di FdI ha tenuto una conferenza stampa in cui ha smontato una per una le tesi e le “fake news” di Report. Dati alla mano e costruendo a loro volta un servizio di – vera – inchiesta, Meloni e il suo staff hanno dimostrato che l’accusa di utilizzare follower falsi per amplificare i propri messaggi social era basata su una mistificazione. E che quelle che Report ha giudicato «anomalie» sono circostanze che si riscontrano anche, ancora di più, in altri profili di politici e non.
Meloni: «Questo è giornalismo spazzatura» – Fra gli esempi portati quello di Maria Elena Boschi, di Nicola Zingaretti e della stessa Report. Dunque, “La fabbrica della paura” di cui aveva parlato la trasmissione di Rai 3 non esiste. Ma, a questo punto, la leader di FdI si è posta una domanda: «Per quale motivo, allora, una trasmissione del servizio pubblico, famosa per il giornalismo d’inchiesta, fa una puntata con falsità, forzature e numeri sballati?». Banalmente non hanno fatto bene il loro lavoro o c’è qualcos’altro? La risposta l’ha data lo stesso giornalista di Report intervenuto in conferenza stampa e protagonista di uno scontro con Meloni. «Ci vuole chiarire una volta per tutte quale sia il ruolo di Bannon per FdI?», ha chiesto.
Meloni l’aveva già prefigurato: lo scopo di quel servizio era diffondere l’idea che esista un’internazionale sovranista che, passando da Mosca a Bannon, usa la paura come strumento politico, fino ad alimentare episodi criminali come quello della strage nella moschea di Christchurch. «Io non faccio parte di nessuna internazionale sovranista e mi chiedo come sia possibile che la Rai si presti a una cosa del genere», ha sottolineato Meloni. «Quello che sta dicendo – ha aggiunto – mi convince che è perfino peggio di quanto pensassi». «Questo – ha concluso – è giornalismo spazzatura, davvero vergognoso, basato solo su falsità, per costruire teorie surreali e screditare la mia persona, il mio partito e tutto il mio staff».