Il gruppo angloindiano ArcelorMittal ha notificato ai commissari straordinari dell’azienda la volontà di rescindere l’accordo per l’affitto con acquisizione delle attività di Ilva Spa e di alcune controllate, acquisite secondo l’accordo chiuso il 31 ottobre. “Secondo i contenuti dell’accordo” del 31 ottobre 2018 ArcelorMittal “ha chiesto ai Commissari straordinari di assumersi la responsabilità delle attività di Ilva e dei dipendenti entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione”
Oltre al mancato scudo legale e ai provvedimenti del tribunale di Taranto, argomenta ArcelorMittal, anche “altri gravi eventi, indipendenti dalla volontà di ArcelorMittal, hanno contribuito a causare una situazione di incertezza giuridica e operativa che ne ha ulteriormente e significativamente compromesso la capacità di effettuare necessari interventi presso Ilva e di gestire lo stabilimento di Taranto”. “Tutte le descritte circostanze attribuiscono alla Società anche il diritto di risolvere il Contratto in base agli applicabili articoli e principi del codice civile italiano“.
Vertice a Palazzo Chigi con i ministri interessati, al quale partecipa anche il premier, Giuseppe Conte, secondo quanto apprende l’ANSA da fonti ministeriali. I ministri sono Patuanelli, Provenzano, Speranza, Costa, Catalfo e si attende anche il ministro dell’economia Roberto Gualtieri.
I sindacati sono allarmati. “Apprendiamo la notizia della volontá di ArcelorMittal di comunicare ai commissari la volontà di recedere il contratto. Significa che partono da oggi i 25 giorni per cui lavoratori e impianti ex Ilva torneranno all’Amministrazione Straordinaria. Tra le motivazioni principali, il pasticcio del Salva-imprese sullo scudo penale. Un capolavoro di incompetenza e pavidità politica: non disinnescare bomba ambientale e unire bomba sociale”, afferma il segretario nazionale della Fim Cisl Marco Bentivogli.