Oggi la più pericolosa espressione di antisemitismo è l’islamismo

di Vittorio Zedda

A PROPOSITO DI ODIO, RAZZISMO E ANTISEMITISMO – La sen.Liliana Segre è persona amata e stimata da tutti . Per la vicenda umana che ha vissuto ha il rispetto che le si deve e la sua presenza nel Senato della Repubblica onora le istituzioni repubblicane più di quanto l’alto riconoscimento attribuitole onori meritoriamente lei. Nel nostro paese i residui del vecchio fascismo mussoliniano sono numericamente e politicamente irrilevanti e non mettono in pericolo la democrazia. Gli insulti alla sen . Segre, per quanto segno di mentalità ignobile e di vigliaccheria nascosta dall’anonimato, danno la misura dell’inconsistenza e più ancora dell’impotenza di quei pochi che ricorrono all’ingiuria stupida e incivile , che minimamente scalfisce chi è ingiuriato e semmai ne esalta la nobiltà d’animo e il grande equilibrio della risposta che ha saputo e voluto dare.

I responsabili di quelle vergognose aggressioni verbali dovranno essere individuati e sarà utile conoscere chi sono , a quali gruppi d’opinione appartengono , chi li spinge a tanto e perché. Sempre inopportuno è dare a priori la paternità di certi misfatti.

Occorre comunque tenere conto che odio e violenza sono fenomeni deprecabili , ma purtroppo presenti, nell’agone politico , in cui le parti si attribuiscono reciprocamente la colpa di fomentare l’uno e l’altra. Ogni iniziativa di far muro contro l’odio e la violenza non può essere quindi un’iniziativa di parte se non al costo di far danni assai maggiori di quelli che vorrebbe impedire.

L’accusa di fascismo è oggi riservata da una parte politica alla parte avversa di cui vuole rigettare le opinioni, appunto utilizzando il vecchio rottame polemico della “reductio ad Hitlerum” e non è detto che chi accusa di fascismo altri non meriti egli stesso quella definizione assai più di colui che vuole ingiuriare.

In merito all’antisemitismo, è opportuno ricordare che in passato proprio su questa aberrante ideologia si saldò un’intesa politica e anche militare tra tra nazifascismo e islam. Caduti da più di settanta anni nazismo e fascismo , la più grave e pericolosa espressione di antisemitismo oggi è presente nella diffusione dell’islamismo jihadista. In quella dottrina religiosa è prevista l’eliminazione degli ebrei dalla terra ad opera dei fedeli, prima del giorno del giudizio. Ma non è solo una convinzione dei combattenti della jihad. E’ inutile che riporti citazioni dai sacri testi dell’islam, perché ormai le conoscono anche i sassi. Una “verità di fede” ha una rilevanza enormemente superiore ad una convinzione politica , poiché la prima è immutabile e non rinnegabile ,salvo incorrere nell’apostasia, mentre la seconda è fortunatamente modificabile o abiurabile.

Pensate, ogni tanto, che nel mondo ci sono un miliardo e mezzo di musulmani che in Europa crescono numericamente di milioni ogni anno. E’ su quel fronte che bisogna fare un’operazione di arginamento dell’antisemitismo, e non si fa. C’è però una parte politica, la sinistra, che chiaramente mostra apertura o addirittura favorisce la penetrazione musulmana in Europa.

Appare quanto meno contraddittorio ergersi a paladini dell’antirazzismo e dell’ebraismo , quando si favorisce la penetrazione nella nostra società (e nella istituzioni) di esponenti della più grande comunità mondiale che per fede religiosa avversa gli ebrei e l’ebraismo.

Chiunque può facilmente procurarsi dati e notizie su quali e quanti ebrei sono stati vittime degli islamisti in Europa, dal dopoguerra ad oggi. Da ciò deriva inevitabilmente ovvia sfiducia, e conseguentemente somma prudenza, a lasciare l’iniziativa legislativa in materia di opposizione all’odio e al razzismo unicamente nelle mani di chi ha già ampiamente manifestato le sopra citate incoerenze politiche. Una motivata sfiducia che in parlamento avrebbe potuto essere espressa in modo più acconcio e con la dovuta attenzione a non coinvolgere in strumentalizzazioni di qualsiasi natura la senatrice Segre cui ribadisco, in chiusura, e per poco che conti, la mia più sentita solidarietà .

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