“Interroghiamo un cittadino in qualunque parte d’Italia e di qualunque fede politica e chiediamogli se pensi che la coalizione PD-M5S sia nata da una convergenza di programmi allo scopo di migliorare la qualità della vita dei cittadini, oppure dal desiderio di molti parlamentari di mantenere la poltrona ben retribuita in Parlamento e da quello dei loro leader di poter distribuire qualche centinaio di cariche pubbliche che giungeranno a scadenza tra pochi mesi. Temo che la risposta sarebbe uniforme da Bolzano a Capo Passero”, lo scrive il prof. Ignazio Marino, in un’editoriale pubblicato oggi su L’Espresso.
“In Umbria il PD ha tradito il suo popolo e ora la magistratura deve giudicare se sia vero che nell’ultima Giunta Regionale a guida PD alcuni politici intervenissero per scegliere chi dovesse guidare un ospedale sulla base non del merito professionale ma della vicinanza politica. Se le accuse verranno confermate dalle indagini della magistratura – scrive Marino – un partito con leader che mettono al primo posto le clientele rispetto alla salute dei propri cittadini non si può certamente chiamare né democratico né di sinistra”.
“Sono sempre più convinto – conclude Marino – che moltissimi elettori di sinistra abbiano votato a destra e voteranno a destra sino a quando non vi sarà una forza di sinistra credibile che riprenderà a sostenere i propri valori con orgoglio e convinzione, senza vergognarsene, senza tentare di imitare la destra, senza timore di perdere le elezioni”.
Lo comunica in una nota l’Ufficio Stampa del prof. Ignazio Marino.