47 “migranti” con un WC – ovvero SOPRA le righe, SOTTO la mer…

di Armando Manocchia

“Alla fine abbiamo deciso di salire sulla SeaWatch pure noi.

Formigli e Martina ci hanno fatto riflettere, la Prestigiacomo ci ha dato il coraggio. Non potevamo più girare la testa dall’altra parte. Non potevamo più continuare ad assistere a quello che stava succedendo senza fare niente.”

 E’ il febbraio 2019 e su Facebook fa il suo esordio una nuova pagina:

La Banda degli Idraulici. Immagine di profilo, il logo di una fantomatica Plumbers Corporation e come immagine di copertina un gruppo di Incursori in operazione.

La realtà della Banda è tutta qui: goliardia e propensione all’azione secondo la più sana e identitaria tradizione italiana. Perché gli Idraulici prima di tutto sono italiani, fieri di affermarlo e determinati a dimostrarlo.

La Banda nasce per iniziativa di tre amici, che decidono di immaginare azioni di disturbo a danno dei potenti, dei benpensanti, dei conformi, a colpi di escrementi, che poi altro non sono che la metafora delle coscienze sporche, il risultato di decisioni lesive dell’interesse nazionale, di atteggiamenti remissivi e servili con danno dell’interesse comune nazionale. Così prima scrivono di un blitz a bordo della Sea Watch in rada a Lampedusa, poi a Bruxelles contro gli uomini del palazzo dell’Unione Europea, di un’azione ardita a New York durante un party di raccolta fondi per Lady Clinton, di una loro odorosa presenza a Davos, in un crescendo continuo di gesta dal Sudafrica dell’eccidio dei farmers, alla Milano dei cortei antifa e delle mostre polically correct.

Poi la svolta: dal mondo digitale a quello reale. La prima apparizione è proprio a Lampedusa, sotto bordo della Open Arms, con il lancio di mutande sporche di crema al cioccolato (sempre metaforica!!). Poi l’irruzione al Comune di Bibbiano con la consegna dei regali profumati ai responsabili di una delle più aberranti storture nei confronti di famiglie e minori. Ultima in ordine cronologico, il 12 settembre la presenza degli Idraulici è stata rilevata a Fiume, nella ricorrenza dannunziana, con l’esposizione di una regia bandiera di 15 metri quadri, fuori dal governatorato.

Lo stile è sempre quello dell’azione repentina, futurista nell’intenzione, ardita nell’esecuzione, goliardica nello stile.

Cosa si prefiggono gli Idraulici, lo chiediamo al Sudafricano, socio fondatore e portavoce…in voce della Banda.

“La Banda degli Idraulici è un gruppo di persone che si riconoscono tali intorno a dei valori basilari, oggi misconosciuti e abbandonati. L’orgoglio di essere italiani non è uno slogan politico per noi, che siamo apartitici e anzi veniamo da idee ed esperienze alquanto diverse. L’impegno concreto a favore di persone e idee non è un vessillo da sventolare per farsi belli in qualche piazza, ma una volontà concreta di smuovere le coscienze.”

Come convivono gli Idraulici con Facebook e le sue policy tutte votate a far tacere le voci contrarie al politically correct?

Lo facciamo con l’arma della satira, dell’ironia e del sarcasmo: un territorio fino ad oggi presidiato esclusivamente dalla sinistra. Viviamo in Facebook senza esserne amati e senza amarlo, ma sfruttandone per ora la capacità catalizzatrice. In otto mesi, siamo stati bloccati, chiusi, cancellati. Gli amministratori sono stati bannati. I followers messi all’erta, le funzionalità della pagina limitate. Nulla ci ha fermato e sapete perché? Perché l’Italia è piena di Idraulici!!! Di gente che è stanca di avere le tubature intasate, che vuole parlare, manifestare, dire e pensare liberamente.

Se diamo retta al Sudafricano, almeno oggi abbiamo una buona notizia da dare: in questa Italia disastrata, se hai un problema, un fastidio, una rogna, puoi sempre chiamare un Idraulico, che con le sue maniere un po’ spicce e la sua simpatia contagiosa e irriverente, arriva e fa il lavoro, proprio come va fatto. E allora: “Lunga vita agli Idraulici, cazza!”

Proprio come direbbero loro.

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