“Non esiste” un piano per creare degli “hotspot” europei (Centri di identificazione e controllo per i migranti) in Libia, gestiti dall’Agenzia Ue per le frontiere esterne, Frontex. L’ipotesi, circolata nelle scorse ore sulla stampa italiana, secondo cui il governo starebbe pensando a questa soluzione, da richiedere all’Ue, è stata semplicemente esclusa da una portavoce della Commissione europea, Natasha Bertaud, oggi a Bruxelles.
“Un piano simile non esiste – ha detto Bertaud durante il briefing quotidiano per la stampa della Commissione – e non c’è alcuna intenzione di avere piani simili in futuro”.”Più in generale – ha continuato la portavoce – quello che posso dire è che Frontex può intervenire in Paesi terzi solo quando c’è un accordo con lo Stato in questione, e per ora accordi del genere esistono solo con l’Albania e il Montenegro”.
Quanto all’esistenza di una zona di ricerca e soccorso in mare nelle acque antistanti la Libia, la portavoce ha confermato la posizione della Commissione: “Noi pensiamo che non ci sono le condizioni per considerare la Libia un paese sicuro” per lo sbarco dei migranti salvati in mare.Infine, sull’opportunità di rinnovare tra pochi giorni l’accordo dell’Italia con la Libia, che prevede fra l’altro il finanziamento della formazione dei guardacoste libici, Bertaud si è limitata a ricordare che “si tratta di una questione bilaterale”. (askanews)