Lucca: imam Giulietti ‘fodera’ porte della Cattedrale con coperte termiche dei migranti

Il consigliere comunale della Lega di Capannori Domenico Caruso critica l’iniziativa del vescovo Paolo Giulietti di fasciare le porte della cattedrale con le coperte termiche dorate utilizzate per soccorrere gli immigrati che entrano clandestinamente in Italia:

In un tempo non molto lontano quando la fede era viva ed autentica, sulle porte finemente decorate delle Chiese veniva affissa l’immagine dell’ostensorio contenente la particola nella quale è realmente presente Gesù Cristo. Era un invito rivolto ai fedeli ad entrare in Chiesa per adorare l’unico vero Dio, l’unico vero Salvatore.

Tempora mutantur et nos mutamur in illis deve aver pensato il vescovo Giulietti che ben conosce Ovidio.

Peccato però che oggi si utilizzino le porte della Cattedrale per esortare i fedeli non ad adorare Cristo ma i migranti diventati centrali nella predicazione ecclesiastica a discapito dei contenuti dottrinali riservati ai teologi duri di cuore per usare le parole di Papa Francesco, poco avvezzi alle pratiche da ospedali da campo ed all’assistenza dei migranti a cui già si dedicano molte ONG.

Il vescovo di Lucca, preso dal fervore immigrazionista, non ha detto nemmeno una parola per la prossima festa di Ognissanti e per la ricorrenza dei defunti minacciate dalla cosiddetta festa di Halloween non scevra da contaminazioni sataniche ed esoteriche.

Spiace constatare che mettere da parte i contenuti dottrinali porta a credere nel sincretismo e a professarlo cedendo così alla religione del neoumanesimo ecologista, globalista, immigrazionista.

E mentre a Lucca le porte si foderano di coperte dorate, a Roma sono stati fatti entrare in Chiesa ed adorati totem pagani amazzonici giustamente gettati nel Tevere a conferma della nuova dilagante moda di aprire la Casa di Dio a nuovi e moderni idoli che nulla hanno a che fare con la bimillenaria tradizione cristiana.

I fautori dell’accoglienza indiscriminata devono comprendere che l’Italia non è l’Eldorado: l’economia è in recessione, la disoccupazione dilaga, le tasse stritolano i contribuenti, i giovani fanno lavori precari e sottopagati, si va in pensione alla soglia dei 70 anni con assegni miseri, la sanità è diventata di fatto a pagamento e non si possono far entrare migranti economici ai quali solo gli incoscienti possono promettere un futuro dignitoso.

Mons. Giulietti sa bene queste cose e sa pure, da uomo di fede, che prima ancora dell’autoproclamato diritto ad emigrare in violazione delle leggi italiane, vi è il diritto a non emigrare.

Lo dice il Catechismo della Chiesa Cattolica, impostato da San Pio X, riformato da San Giovanni Paolo II e dall’allora Cardinale Ratzinger.

Credo, purtroppo, che lo cambieranno ben presto. E saranno altri guai.

www.lagazzettadilucca.it

Il vescovo di Lucca: “I dubbi su Bergoglio? Tutta colpa dei giornalisti”