Fausto Carotenuto (Coscienze in Rete) offre una nuova analisi del governo Conte bis, definito “pericolosissimo”. «Spero sinceramente che duri poco, perché di questo governo c’è da aver paura: il Conte-bis è un esecutivo pericolosissimo». Lo afferma Fausto Carotenuto, già analista strategico dei servizi segreti, autore di una singolare ritratto di Giuseppe Conte: «E’ sorretto dallo stesso potentissimo network vaticano che gestiva lo strapotere di Andreotti, a cominciare dal cardinale Achille Silvestrini». Ora siamo nei guai, dice Carotenuto in un video su YouTube, perché a Conte si aggiungono personaggi temibili come l’euro-tecnocrate Roberto Gualtieri, che Bruxelles ha fatto sistemare direttamente al ministero dell’economia. Senza contare Paolo Gentiloni, come Conte in strettissimi rapporti col Vaticano, ora promosso alla Commissione Ue, e lo stesso David Sassoli, eletto presidente del Parlamento Europeo. Gentiloni e Sassoli, ovvero: il Pd, i grandi media, il Vaticano e l’europeismo oligarchico. Questo significa che l’Italia, dopo l’effimera sbornia gialloverde, è oggi una cinghia di trasmissione perfetta per il super-potere europeo: «Aspettiamoci di tutto», dice Carotenuto, perché i signori dell’eurocrazia, magari in cambio di qualche piccola concessione sul bilancio, «potranno prendere decisioni inimmaginabili e terribili, per tutti noi».
Carotenuto teme peggioramenti sensibili in ogni campo: tasse, ambiente, salute. Gli eurocrati che hanno riconquistato Palazzo Chigi potranno fare «passi giganteschi nel senso della verticalizzazione del potere, della centralizzazione delle decisioni: Roberto Gualtieriunione bancaria, esercito europeo, politica estera comune. Ma anche polizia europea e servizi segreti europei».
In effetti, la nuova sintonia italiana con la piramide finto-europeista di Bruxelles è impressionante: dopo che Grillo ha costretto i 5 Stelle a votare Ursrula von der Leyen (contro Salvini) per poi fare le nozze col Pd, grazie anche al fulmineo opportunismo di Renzi, ormai è luna di miele tra Roma e Parigi, Berlino, Bruxelles.
Carotenuto si mostra preoccupato: «Questo governo rafforza enormemente il potere degli esecutivi europei controllati dai poteri finanziari: ora in Europa c’è una maggioranza di governi fortemente capaci di portare avanti l’agenda peggiore. E l’Italia darà un contributo incredibile, con questo improvviso cambiamento di posizione». E quindi: «Tutti i dossier in campo verranno applicati con molta più forza, senza più esitazioni». Quali dossier? «Uno dei più importanti è che si sta discutendo del bilancio europeo dal 2021 al 2027». Cosa si farà, e a quale prezzo per gli Stati?
«Le previsioni non sono simpatiche», dice Carotenuto: «L’Europa ci prenderà più soldi e si occuperà di molte più cose, senza passare dagli Stati. E questo velocizzerà il processo di verticalizzazione e accentramento del potere». Secondo l’analista, questo tipo di assetto europeo potrà procedere più speditamente su tutta la linea: «Dare più fondi al Mes, il Meccanismo Europeo di Stabilità, ma anche rendere più severo il Fiscal Compact e realizzare più facilmente il Ceta», l’accordo neoliberista di scambio col Canada (cavallo di Troia del Ttip con gli Usa) che premia le multinazionali e scavalca gli Stati anche giuridicamente, calpestando i diritti del lavoro e delle comunità territoriali e nazionali. Un incubo: «Potranno far entrare più facilmente gli Ogm, toglierci i contanti».
In altre parole, «sono tantissime le cose che questa formazione “da guerra”, pericolosissima, può fare contro di noi». Prima era più difficile, ammette Carotenuto, perché il governo gialloverde le avrebbe frenate (grazie alla presenza della Lega di Salvini). Ma attenzione, avverte: l’esecutivo gialloverde era affidato a politici il cui compito consisteva nel fare “bau-bau”, spaventando i moderati e preparando il terreno alla futura “normalizzazione”.
«Mi aspetto la possibilità che questo governo “da guerra”, da battaglia, che lavora per conto dei poteri oscuri, possa essere adoperato anche per gestire un ulteriore passo di schiavizzazione, a seguito della creazione di qualche momento di crisi, grazie alla strategia della tensione alla quale ci hanno abituato». Mentre agiranno in questo senso, aggiunge, «ci terranno ancora nella famosa tenaglia, fatta da un lato di emergenze, di problemi, di stress (tasse, mancanza di lavoro e di soldi), e dall’altro di distrazioni e divertimenti (il frivolo, l’effimero)», come il calcio e la televisione-spazzatura.
Paura e diversivi, a giorni alterni: «Serve a fare in modo che le nostre coscienze non si risveglino», pressate da stringenti bisogni quotidiani oppure “spente” dall’intrattenimento, ivi compreso il teatrino politico di pupi e marionette, condotto da finti leader in realtà telecomandati, costruiti, fatti salire e poi scendere dal palco quando non servono più.