Cumuli di immondizia, galline libera e metri e metri di panni del bucato stesi. Il tutto in strada. Il tutto come fosse la cosa più normale del mondo. Succede a Cascina Gobba, periferia Nord-Est di Milano, dove alcune famiglie rom si sono impadronite di una porzione di strada pubblica, trasformandola in casa loro.
Cinque o sei roulotte a mo’ di carovana, decine di nomadi e il degrado che impera. Il tutto, peraltro, a un tiro di schioppo dalla moschea abusiva di via Padova 366. Una situazione, l’ennesima, ben oltre il limite. Ciò nonostante, l’amministrazione Sala guarda dall’altra parte, guardandosi bene dall’ntervenire per ristabilire l’ordine e riconsegnare al pubblico dominio quella fetta di città, ormai totalmente abbandonata e diventata zona franca.
A denunciare il degrado è Silvia Sardone, che attacca: “Lo spettacolo è davvero da terzomondo, tra galline sui marciapiedi, roulotte, immondizia e metri e metri di panni stesi ad asciugare praticamente in mezzo alla strada“.
“A Cascina Gobba le istituzioni sono completamente assenti: come fa la sinistra a tollerare simili favelas? Sono certa che se mi mettessi a fare il bucato sotto casa verrei prontamente sanzionata: giustissimo, ma è ora di finirla coi due pesi e le due misure per cui ai rom tutto è concesso”, protesta la consigliere comunale ed europarlamentare della Lega.
Infine, l’esponente del Carroccio chiosa: “Le periferie sono terra di conquista da parte di clandestini e rom, la città è la capitale dei reati denunciati, interi palazzi e strade vengono occupate da criminali e balordi. Poi Sala si diverte a raccontare l’immagine cool e trendy della Milano dei salotti, che coraggio…”.