Un’indagine recentemente conclusa dal nucleo carabinieri operante all’Ispettorato territoriale del lavoro di Cuneo ha portato all’arresto di due cinesi per sfruttamento di manodopera.
L’indagine, coordinata dal Procuratore Capo di Cuneo, Onelio Dodero, si è consolidata con l’emissione di una misura cautelare a carico di due cittadini di origini cinesi, marito e moglie di 44 e 43 anni; lei titolare di un hotel/ristorante sito a Beinette e lui il suo coadiuvante. Sono ritenuti responsabili di sfruttamento di manodopera continuata ed in concorso tra loro.
La vicenda è riportata dal giornale locale giornaledicuneo.it. La ditta oltre al ristorante cinese, gestiva anche un hotel successivamente adibito a CAS (Centro Accoglienza Straordinario) dove venivano alloggiati i migranti sbarcati in Italia e gestiti dalla Prefettura nell’ambito del piano nazionale. Dagli accertamenti è emerso che oltre aquesto CAS, la ditta ne aveva gestiti altri due: uno a Montoso, frazione di Bagnolo Piemonte ed uno a Robilante entrambi in provincia di CUneo chiusi per questioni di natura economica.
Era proprio tra gli ospiti del CAS di Beinette che gli arrestati attingevano manodopera. Sfruttato 5 rifugiati di origine africana, costringetti a lavorare su turni di 11-12 ore al giorno, sette giorni su sette, senza alcun riposo settimanale, senza riposo giornaliero, tantomeno ferie. I più fortunati potevano formalmente disporre di un contratto di lavoro part time di 20 ore settimanali, con una retribuzione di circa 200 € al mese che veniva corrisposta solo a seguito delle insistenti richieste dei lavoratori stessi. […]