Rivolta in Cile: 10 morti, coprifuoco a Santiago

Due persone sono morte carbonizzate durante il saccheggio ad un grande magazzino di materiali per l’edilizia e il bricolage, durante il quale si è sviluppato un incendio. Salgono così a 10, rileva la testata cilena Bio Bio, le vittime di cui si ha notizia dall’inizio delle proteste in Cile. L’incendio si è verificato alla filiale della Costrumart di La Pintana, nella regione metropolitana.

Il generale Javier Iturriaga del Campo, incaricato della sicurezza a Santiago del Cile durante lo stato di emergenza dichiarato dopo le violenze dei giorni scorsi, ha detto che nella capitale cilena e nei dintorni sarà in vigore un coprifuoco dalle 22 alle 7 del mattino. Lo riferisce la Bbc. L’esercito aiuterà la polizia a pattugliare le strade durante l’emergenza dichiarata per 15 giorni, durante i quali le autorità potranno limitare la libertà di movimento e di riunione.

Eventi culturali e sportivi sono stati cancellati e i negozi ieri sono rimasti chiusi, come pure l’intera rete di trasporto sotterraneo. Centinaia di soldati stanno presidiando le strade di Santiago, per la prima volta dal 1990, quando il Cile tornò alla democrazia dopo la dittatura di Augusto Pinochet. E nonostante le misure le proteste continuano.

Ieri il presidente del Cile ha annunciato la sospensione dell’aumento del prezzo dei biglietti della metropolitana, ultimo di una serie di rincari che aveva fatto esplodere il malcontento popolare in proteste di piazza e violenze. “Ho ascoltato con umiltà la voce della gente – ha detto Pinera – e non avrò paura di continuare a farlo, perchè così si costruiscono le democrazie. Ho deciso di sospendere l’aumento del metro, ciò che richiederà la rapida approvazione di una legge, finchè concorderemo un sistema per proteggere meglio i nostri compatrioti”.

Le proteste, inizialmente pacifiche, sono sfociate negli ultimi giorni in violenze e vandalismi, soprattutto ai danni delle stazioni della metropolitana dove alcuni studenti e altri cittadini hanno danneggiato tornelli e altre strutture, tanto da costringere le autorità a chiudere l’infrastruttura, con gravi disagi per la popolazione. Si prevede che lunedì venga riaperta. Proteste si sono registrate anche in latre città del Cile: Concepción, Rancagua, Punta Arenas, Valparaíso, Iquique, Antofagasta, Quillota e Talca, secondo i giornali locali. Con i recenti aumenti, Pinera ha perso buona parte della sua popolarità e aspre critiche hanno suscitato alcune immagini diffuse in rete che lo ritraggono in un ristorante a celebrare il compleanno di un familiare venerdì sera, mentre montava la rivolta nelle strade.  ANSA

Metropolitana distrutta