di Vittorio Feltri
I poveri sono sempre esistiti ed esisteranno sempre. Le cause della miseria sono varie e nessuno riesce ad eliminarle. C’è chi non lavora poiché non trova un posto e chi non sa fare alcun mestiere pertanto ha difficoltà ad avere una occupazione. Al Nord il numero degli indigenti è di gran lunga inferiore rispetto al Sud per chiare ragioni: ci sono più imprese e le opportunità di ottenere un impiego sono superiori. Non ci vuole molto a capirlo. Ma rimane il fatto che è difficile stabilire chi è al verde non essendolo e chi lo è davvero e perché.
Quelli che sgobbano e percepiscono retribuzioni in nero risulta che abbiano le tasche vuote mentre in realtà le hanno piene.
Quelli che viceversa non sanno fare un tubo è ovvio che versino in condizioni penose. Ma sono una minoranza di sfigati la quale non mi pare incida molto sulle statistiche degli affamati. In effetti coloro che riscuotono il reddito di cittadinanza di solito sono ragazzotti che non hanno voglia di fare alcunché e che noi manteniamo per pietà pur sapendo che essi sono un branco di fessi, nati stanchi, i quali non hanno studiato né si sono impegnati per diventare muratori o idraulici o falegnami, attività che consentirebbero loro, se fossero idonei a svolgerle, di guadagnare fior di quattrini e uscire così dal novero degli straccioni. Lavorare stanca però non lavorare abbruttisce benché non impedisca di campare a sbafo dei genitori e parenti.
Da anni seguo la cronaca quotidiana per motivi professionali e non mi è mai capitato di registrare una morte per inedia.
Ogni tanto invero qualche clochard tira le cuoia perché dorme all’addiaccio, tuttavia mi risulta che vari barboni preferiscano rimanere raminghi piuttosto che accettare un ricovero garantito dall’assistenza pubblica. Ovvio che di tanto in tanto qualcuno di loro crepi. Dispiace, ciononostante non è lecito violare la volontà di certi individui di cui ignoriamo la mentalità.
Piuttosto penso che i poveri autentici, quelli che soffrono in silenzio e quindi non si calcolano, siano i vecchi, uomini e donne su di età che si arrabattano negli stenti, disponendo di pensioni vergognosamente basse, dovute alla circostanza che un tempo parecchi dipendenti non erano in regola con i contributi sociali, in quanto gli imprenditori per cupidigia non li versavano. Risparmiavano sulle spalle delle loro maestranze. Cosicché oggi una moltitudine di anziani percepisce dalla Previdenza assegni inferiori a quanto loro dovuto.
Insomma i poveri sono coloro che sono stati fregati dai padroni-ladroni, e non hanno chi li difenda. I vecchi sono abbandonati a se stessi e ce ne infischiamo se vanno al mercato per raccogliere a terra gli avanzi e gli scarti di chi acquista e consuma.