In tutto il mondo ha avuto luogo di recente un’ondata di arresti contro una maxi-rete online di pedofili. Le forze di polizia di ben 38 Paesi, tra cui Regno Unito, Usa, Germania e Corea del Sud, hanno appunto, spiega la Bbc, applicato le manette ai polsi di 337 presunti utenti del “più grande mercato al mondo di materiale pedopornografico“, presente sul dark web. Tra le nazioni di origine degli indiziati di pedofilia vi sono la Spagna, l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti e la Repubblica Ceca.
Il sito web pedopornografico in cui avevano luogo le transazioni di contenuti raccapriccianti, denominato Welcome to Video, era stato scoperto un anno fa ad opera della polizia britannica. Questo offriva agli utenti una vasta quantità di materiale osceno: oltre 200mila video di atti sessuali in cui erano coinvolti adolescenti, bambini e persino neonati. Tali contenuti potevano essere visualizzati dagli internauti in seguito a pagamenti effettuati mediante la cripto-valuta Bitcoin. Il responsabile di Welcome to Video sarebbe un ventitreenne sudcoreano, Jong Woo Son, attualmente detenuto nella sua nazione di origine,
Una volta comunicata ai media internazionali la notizia dell’arresto degli oltre 300 fruitori del sito creato sul dark web, la task-force creata dalle forze dell’ordine di quei 38 Paesi, riporta sempre la Bbc, ha annunciato che, grazie alla recente offensiva giudiziaria, 23 bambini sarebbero stati sottratti agli abusi su cui si fondava la produzione di video per il sito Internet di Jong Woo Son.
Gli ufficiali delle polizie riunite nella task-force hanno successivamente assicurato che sarebbero ancora in corso indagini dirette ad accertare l’identità di tanti altri minori presenti nei filmati osceni messi in vendita finora su Welcome to Video.
L’emittente britannica ha quindi diffuso il commento di Nikki Holland, responsabile dei servizi di intelligence dell’agenzia anti-crimine britannica, sui risultati della maxi-operazione internazionale di polizia. L’alto funzionario ha appunto dichiarato: “I pedofili attivi sul dark web non possono sfuggire alle forze dell’ordine. Quelli non sono affatto circondati dall’anonimato, non sono affatto al sicuro come credono di essere”.
Gerry Freda – – www.ilgiornale.it