Manovra economica al tempo di Whatsapp: i capi dettano da fuori, i ministri obbediscono

Chi ha avuto l’onore nella vita di ricevere, leggere, approvare una manovra economica per il governo dell’Italia può dirlo anche sotto giuramento. Una legge sui conti dello Stato discussa ed esaminata – ovviamente “salvo intese”, cioè fuffa – non ha mai visto una procedura di approvazione via whatsapp. E’ il fantastico mondo di Giuseppe Conte, che crede davvero di essere lo statista di domani, mentre è solo il fantasma di oggi. Una figura che aleggia nella politica senza aver preso un solo voto, a capo di una compagine di illustri trombati della politica.

Consiglio dei ministri via whatsapp – – Ci hanno messo una notte, l’altra sera, ad approvare le norme finanziarie. Perché la riunione è durata molto di più di quanto fosse previsto. Era continuamente interrotta dai messaggini via whatsapp. Renzi scriveva alla Bellanova, Zingaretti a Franceschini, Di Maio dall’America non capiva se il fuso orario segnasse sei ore avanti o indietro. E ogni volta che la piccola scritta “online” scompariva dal telefonino, era il panico, si rischiava la crisi di governo.

E’ la stagione del protagonismo dalla tribuna, mentre i pugili si azzuffano sul ring per conto terzi. I campioni sugli spalti a dettare ordini ai sottoposti. Purtroppo col governo Conte, tra le tante cose storte, si è recuperata persino la storiella dei capidelegazione, roba d’altri tempi riciclata dal nuovismo. Altro che “quelli di prima”, sembrano le correnti dc che rovesciavano i governi tra una stagione e l’altra.

I leader non si parlano – – I capi dei partiti – a parte Di Maio, che però soffre di una particolare sindrome da poltrone, le pretende tutte – stanno fuori dall’esecutivo e scrivono ai loro ministri. Ma che porcheria è quella di un governo di cui non si ha nemmeno traccia di incontri tra leader? L’Italia governata così rischia grosso, perché chi dovrebbe non se ne assume la responsabilità. Anche qui, attendiamo una voce… Magari con un messaggino, ma Mattarella si faccia sentire. Tanto ormai anche whatsapp cancella tutto…

Francesco Storace