PARIGI – Polemiche senza fine in Francia sulla questione del velo islamico. L’accompagnatrice scolastica velata attaccata venerdì scorso da un esponente del Rassemblement National, Julien Odoul, mentre era in visita con gli studenti al Consiglio regionale di Bourgogne-Franche-Comté, ha deciso di sporgere denuncia. Una doppia querela ai tribunali di Digione e di Parigi, ha annunciato il Collettivo contro l’islamofobia in Francia.
Intervenendo ieri sulla questione che spacca la maggioranza, il presidente Emmanuel Macron ha chiesto di essere “intransigenti” contro ogni forma di “comunitarismo” opposto ai valori della République, ma non bisogna stigmatizzare i “nostri concittadini” musulmani. Il giorno prima, il premier Edouard Philippe, aveva escluso di estendere anche alle gite scolastiche il divieto del velo già in vigore nelle scuole pubbliche.
E intanto Marine Le Pen attacca. La donna velata aggredita da Odoul “è in realtà una militante”, ha detto la leader del Rassemblement National, intervistata da radio Europe 1. Mentre il capogruppo della République EN Marche all’Assemblea Nazionale, Gilles Le Gendre, chiede alla maggioranza in ordine sparso di “tornare alla ragione”.
Ieri, il Consiglio francese del Culto Musulmano (Cfcm) ha denunciato un clima “ansiogeno” e una “retorica di estrema destra” che si va “terribilmente banalizzando”. Sono decenni che il tema del velo irrompe ciclicamente nel dibattito pubblico della Francia, suscitando sempre lo stesso tipo di controversie e incomprensioni, in una sorta di eterna querelle che spacca il Paese. ANSAMED
Francia pagherà col sangue la codardia dei politici davanti alla piaga dell’islamismo