Convegno Messina: “Nessuno tocchi i bambini”, intervento di Armando Manocchia

Armando Manocchia: ”Nessuno tocchi i bambini” – intervento del 13 Ottobre 2019 a Palazzo Zanca, Messina.

Non abbasseremo MAI la guardia.  Continueremo a denunciare gli interventi autoritativi che scaturiscono da relazioni di assistenti sociali incapaci e da valutazioni opinabili di giudici conniventi al sistema. Un coacervo di decadenza morale, abusi sessuali, violenza e affidi a lobby pedofile e pedopornografiche e altro ancora.

Giudici che firmano l’allontanamento di un figlio dai propri genitori, sulla base di una relazione scritta da una assistente sociale, troppo spesso senza competenza e senza esperienza. Solitamente, hanno una laurea triennale e non sanno  cosa vuol dire desiderare e mettere al mondo un figlio; portarlo in grembo per nove mesi, partorirlo, dargli la vita, allattarlo, nutrirlo, curarlo, educarlo e crescerlo. Assistenti sociali, Servzi Sociali (SS per usare un acronimo) che, in forza ad una legge infame che gli dà superpoteri, che in Italia ha solo un Pubblico Ministero, possono strappare i figli dalle braccia dei genitori.

Basta solo che questi assistenti sociali – che considero il braccio armato di un sistema criminoso, criminogeno e criminale a danno di bambini e delle loro famiglie – certifichino situazioni edulcorate, che neanche hanno visto, e scrivano sulla relazione: «inidoneità genitoriale», per alterare le interpretazioni del giudice che, il più delle volte, firma l’atto di allontanamento senza neanche sapere come si chiama, da dove viene, di chi è figlio, il «soggetto», oggetto dell’allontanamento.

Ci pensano poi, psichiatri e psicologi a metterci sopra un carico da undici per avvalorare la tesi dell’allontanamento, scrivendo il falso nelle CTU, usando sigle ascientifiche come la PAS (alienazione genitoriale o parentale – PAS, sigla dal termine in inglese Parental Alienation Syndrome), coadiuvati, dagli altri complici del sistema. E mi riferisco a: amministratori pubblici compiacenti, avvocati, tutori e giudici, a personaggi senza scrupoli che trasformano l’infanzia in un business odioso. Costrutti macchinosi che devastano le anime dei bambini espropriati e i cuori e le anime dei genitori.

Sembra un film dell’orrore quello che in questo periodo stiamo conoscendo, dove le storie sono spesso simili, e gli attori, sono sempre gli stessi. Atti perversi, commessi da chi dovrebbe invece tutelarli e difenderli, e che invece, lacerano i cuori, le anime, e ripeto, distruggono la vita sia dei figli che dei genitori, dei nonni, dei parenti, dei vicini di casa, degli amici, dei compagni d’asilo e di scuola.

Molti si chiedono perché accadono questi orrori: ebbene, bisogna prendere coscienza che i fatti mostruosi della Val d’Enza, gli orrori di Bibbiano e delle altre migliaia di Bibbiano della nostra penisola, al di là della crudeltà disumana dei demoni nei confronti degli angeli, sono avvenuti e avvengono per legge. E’ la legge che lo consente. La legge che dà superpoteri ai Servizi Sociali, cioé consente loro di venire a casa vostra senza un mandato –  e spesso con l’inganno, con le buone o con le cattive, se necessario avvalendosi della Forza  pubblica – di strappare i figli dalle vostre braccia e portarli via, collocarli in una cosiddetta casa famiglia, in uno luogo a voi sconosciuto e nel 90% dei casi non li rivedrete MAI più!

Queste inaudite violenze che devastano la vita dei bambini e delle loro Famiglia, avvengono per la stessa «ragione» per la quale lo Stato, tramite le SS – per usare un acronimo che sta per Servizi Sociali – può decidere di espropriare i figli ai genitori perché sono vecchi o perché sono ignoranti, perché restano senza lavoro o perché li amano troppo. Basta essere troppo accuditivi, protettivi o possessivi oppure  non in grado di “stargli vicino emotivamente”

Insomma, è la legge, che consente di perpetrare un atto disumano, un’azione  perversa che, a mio avviso, ha radici ideologiche.

Cercherò di spiegare meglio cosa intendo. Vedete, qui si va oltre il manipolare le coscienze; il chip sottopelle; la distruzione degli Stati nazionali; l’annientamento dei Valori sociali e delle radici giudaico/cristiane per spianare la via ad un meticciamento ripugnante deciso a tribalizzare l’Occidente. Questi fatti orribili, ignobili, orripilanti, vergognosi e indegni di un Paese civile, avvengono sulla base di una ideologia globalista nichilista che ha come obiettivo principale la DISTRUZIONE DELLA FAMIGLIA.

La «ragione», che consente di espropriare i figli, risiede nella legge sul diritto di famiglia. Risiede cioè nel fatto che i proprietari dei bambini non sono i genitori, non è chi li concepisce, chi li mette al mondo, ma lo Stato. Esattamente come lo Stato è il padrone dei nostri corpi, delle nostre vite.

So che è difficile metabolizzare questo concetto, e se non si conoscono le cause, non si arriva certo a una soluzione per mettere fine a queste aberranti mostruosità.

L’opinione pubblica, a cominciare dagli adulti, è ipnotizzata dai media di regime che propinano h24 la becera bagarre politica e antipolitica.

Mentre i giovani, cui abbiamo dato vita e benessere nella convinzione di riporre in essi la fiducia perché  restassero Testimoni e Protagonisti e Portatori della nostra Storia, cultura, civiltà e identità, si lasciano indottrinare da Gentaglia senza scrupoli che propina loro moduli inopportuni e sconsiderati, per ottenere disonestamente il consenso. E tutti, giovani e adulti, sono ancora convinti che lo Stato siamo noi e che il Governo, sia anche legittimato dal voto popolare. Sono ancora convinti chi legifera lo faccia negli interessi dei cittadini. Non è così, o non è più così.

«I nostri mostri», i politicanti, alcuni anni fa, portarono a compimento il Nuovo Diritto di Famiglia, quello che fu varato nel 1975. Un legislatore di allora definì questa legge: «Una legge di oggi che diventerà la morale di domani».

Cosa diceva questa legge? Nessuno lo ricorda, nessuno si è interessato perché si è sempre pensato che i nostri governanti venissero eletti per fare l’interesse generale, l’interesse del popolo.

Ebbene, questa legge del Nuovo Diritto di Famiglia, ce lo ha recentemente ricordato lo storico Massimo Viglione citando un articolo del Corriere della sera del 2014, il cui titolo era: «Addio per legge al padre padrone. I figli sono di chi li cresce e li educa».

Pochi lo hanno letto, meno di pochi  lo hanno capito e nessuno lo ricorda. Ma, non fatevene una colpa, è  passato inosservato anche negli ambienti cattolici sensibili ai problemi familiari e bioetici.

Quell’articolo palesava una delle più devastanti e profonde rivoluzioni di cui nessuno di noi si è accorto: «una rivoluzione destinata a sovvertire per sempre l’ordine naturale del creato» una rivoluzione che avrebbe a sua volta creato  «la morale di domani», quel domani che è già oggi e quella morale che è già in atto.

E badate bene, che non è quella morale per educarci al «sesso libero» in sé, all’omosessualità o alla pedofilia o magari al sesso con le bestie, ma va oltre, va molto oltre, perché in gioco c’è qualcosa che va molto al di là della morale,  che va ad incidere direttamente sul DNA del creato stesso:  è in gioco il concetto di genitore e figlio, è in gioco la «genitorialità».

«Una genitorialità» – diceva quell’articolo –  che si fonderà «sulla responsabilità piuttosto che sul potere». Cosa vuol dire? Lo stiamo toccando con mano. E cioè: i figli non appartengono più  a chi li mette al mondo, ma «a chi li riconosce, a chi li cresce e a chi li educa adeguatamente». Già dal certificato di nascita, quello che credete vostro figlio, non è più vostro!

Personalmente, ho sempre pensato che dietro  all’esproprio dei figli si celasse la precisa e determinata volontà di distruzione della famiglia. Perché, indipendentemente da come la pensiate, e pur rispettando il vostro pensiero anche quando non lo condivido, è la Famiglia la colonna vertebrale, la spina dorsale della società Occidentale. E’ la famiglia il fondamento, la colonna portante, l’elemento fondante della nostra società.

Puntualizzato ciò, vi invito a prendere atto che l’espropriazione  e l’affidamento dei figli, oltre all’obiettivo di distruggere la Famiglia, è anche un business miliardario sulla pelle di decine di migliaia di bambini e di altrettante famiglie. A questo business va aggiunto quello sulla pelle centinaia di migliaia di altri bambini e di genitori, che sono sotto «tutela», sotto la cosiddetta protezione delle SS.

Un dato? Mediamente in Italia, il 12% dei minori è sotto tutela, sono cioè sotto la protezione delle SS. E  tutto questo, produce un business miliardario alla filiera del male.

Si tratta di un business appannaggio di psichiatri, psicologi, CTU, tutori, avvocati e giudici, e soprattutto di migliaia di «centri di detenzione», che il sistema criminale chiama vergognosamente e indegnamente «case famiglia». Strutture delle quali non si conosce il  numero, non si conoscono le proprietà, i bilanci e tantomeno i reclusi e i pazienti, perché migliaia di bambini vengono sedati, sottoposti a psicofarmaci h24.

Ora, dal momento che ne siamo venuti a conoscenza, se non fermiamo subito questo crimine contro l’umanità, perché di questo si tratta,  altre centinaia di migliaia di bambini saranno espropriati nel giro di pochi anni, e poi, non potremo dire come adesso  «io non sapevo» perché ora lo sappiamo e, se restiamo con le mani in mano, saremo complici del crimine e dei criminali.

L’autrice dell’articolo che lo storico Viglione ci ha ricordato, scriveva: «tutti hanno diritto ai medesimi rapporti di parentela» e  «poiché la famiglia è un sistema, nulla sarà come prima» perché si arriverà infine «a un nuovo quadro antropologico e, di conseguenza, a una nuova morale» e si richiederà «a entrambi i genitori una autorevolezza fondata sul riconoscimento reciproco, confermato dalla comunità».

Ma, che vuol dire « una autorevolezza fondata sul riconoscimento reciproco confermato dalla comunità»? A questa terrificante domanda, la giornalista  risponde: «Ogni adulto in quanto tale» sarà «responsabile del benessere e della crescita delle nuove generazioni».

Ecco, è qui che abbiamo scoperto il vaso di Pandora, è questa la nuova morale, è questo l’ultimo passo della rivoluzione antropologica: tutti saremo figli di tutti e tutti saremo genitori di tutti.

Come si evince, qui si va ben al di là delle follie omosessualiste, pedofiliste o bestialiste perché si sta distruggendo «materialmente» la cellula su cui si fonda la civiltà umana.

 Ci hanno sempre insegnato che «lo Stato siamo noi». Niente di più falso. Nei  fatti, nel concreto, lo Stato sono le SS e la magistratura, sono gli avvocati e i tutori, sono gli psicologi e gli psichiatri, sono i giudici e il Tribunale. Tutti i portatori d’interesse volenti o nolenti, sono coinvolti direttamente o indirettamente. Tutti, fanno parte del  «sistema criminoso, criminogeno e criminale» e tutto il modus operandi, è letteralmente «omertoso e mafioso».

Cosa voglio dire? Quello che ho detto! E cioè che tutti coloro che entrano in questo sistema o che ne fanno parte devono adeguarsi, devono allinearsi, devono essere funzionali. Tutti sono obbligati ad accettare e sottostare a questo gioco demoniaco di togliere ingiustamente i figli ai genitori e affidarli a chi vogliono loro, pena l’isolamento, l’esclusione e l’estromissione. Ovviamente, con privilegio assoluto degli affidi alle coppie omosessuali, alle coppie ideologicamente e politicamente amiche che non possono avere figli, alle donne in carriera che non vogliono interromperla e fare figli, e non ultimo alla tratta di esseri umani e di organi.

Chi non si adegua al «sistema», dagli assistenti sociali ai giudici, viene «fatto fuori» . Citofonare: Paladino per gli assistenti sociali e Giudice Morcavallo; Giudice Stanzani; Giudice Imparato, i tre giudici del TM di Bologna che furono  «fatti fuori», cioè, isolati, esclusi, estromessi, perché non funzionali, non allineati al sistema.

Ma non solo loro, anche noi siamo stati fatti fuori, anche noi siamo isolati e schiavizzati: chi dal lavoro per sopravvivere e chi dal mito della carriera. Tutti abbiamo le menti obnubilate dal calcio o da un altro hobby, dai giornali e dalla tv, da internet e dai social, dalle auto e dalla moda, dall’alcol e dalla droga e da tutto l’immenso armamentario disponibile utilizzato per renderci sempre più soli, sempre più schiavi e sempre più insicuri e disarmati, quindi, sempre più deboli e più poveri.

E lo Stato? Lo Stato, quello Stato che non siamo più noi, ma che è contro di noi, si gongola, fa quello che vuole: ci tassa e ci tartassa, ci vessa e ci impone, ci vieta e ci proibisce. Ci impoverisce e ci toglie i figli, ci impone vaccinazioni senza senso e uccide i malati, impone il gender e toglie i crocifissi dalle scuole e infine, imprigiona chi capisce e vuole opporsi a tutto questo e altro ancora. Allo stesso tempo, favorisce il multiculturalismo, il meticciamento, la sostituzione etnica attraverso la deportazione di milioni di Africani verso l‘Italia e l’Europa. Favorisce il nichilismo.

Dice il filosofo Marco Guzzi: «Il nichilismo è la riduzione dell’essere umano al nulla, l’annichilimento dello spessore e dei valori. Un nichilismo materialistico che porta alla mercificazione di cui ci lamentiamo, un nichilismo dadaistico che, riduce l’essere umano a big data».

Sottoscrivo questo pensiero, perché siamo tutti acquistati e venduti da grandi agenzie di acquisto e vendita, siamo vittime di un nichilismo globalistico, in cui prevale un’idea di uomo senza identità, un nichilismo che toglie alla persona la forza della famiglia, la forza della nazione, la forza della propria storia, delle proprie radici. E se ci tolgono tutto questo sapete cosa resta? Polli allevati in batteria… d’allevamento!

Questo non è più tempo di convegni e di proclami: alla rivoluzione dello Stato si risponde con la rivoluzione del Popolo! Reagire, è un diritto sacrosanto e umano sancito dalla Costituzione!

Ribellarsi a questi pazzi criminali globalisti, multiculturalisti, coprofagi, mangia insetti, omosessualisti, pedofilisti e bestialisti, euroinomani, che fagocitano e indottrinano i nostri figli, che vogliono impossessarsi delle nostre vite, che vogliono modificare l’antropologia umana e sovvertire l’ordine naturale del creato è un imperativo categorico.

Bisogna creare una forza di reazione e di protezione, di resistenza al male per sovvertire questo sistema politicamente corretto ed eticamente corrotto, chiedendo innanzitutto l’abolizione del Tribunale dei Minorenni e l’abrogazione di  quella legge infame 403 che dà superpoteri ai SS.

E’ indispensabile un cambiamento radicale del sistema di controllo, di difesa e di affidi dei minori oggi appannaggio del TM e SS. Occorre istituire un organo di controllo, un Organismo di Garanzia composto da esperti e da rappresentanti dei genitori che vigili e valuti l’operato degli assistenti e dei servizi sociali.

Le relazioni devono essere in capo al Servizio Sanitario Nazionale e non alle Asl, non ai Comuni, perché sono politicizzati e ideologizzati. Mentre le  decisioni di allontanamento devono essere in capo a un Dipartimento del Tribunale Ordinario.

Bibbiano e tutte le altre Bibbiano d’Italia, non sono casi, ma consuetudine, prassi, routine. E quello che è ancora più grave è che contrariamente a coloro che hanno scoperto ora queste mostruosità, non siamo all’inizio, perché è da molti anni, anche se non così spudoratamente, che questo «sistema criminoso, criminogeno e criminale» va avanti, è rodato, e i figli vengono tolti, strappati, rubati, rapiti, espropriati a scopo di lucro, nello stesso modo in cui le menti vengono obnubilate e  indottrinate.

Come diceva Oriana Fallaci, «Ci hanno dichiarato guerra, siamo in guerra e in guerra si combatte»! Non servono eroi, c’è bisogno soltanto di eccellenti esempi di esseri umani che abbiano capacità di intendere e di volere, salute, forza e coraggio, persone perbene, persone di buonsenso, dotate di fede e ragione per creare un fronte comune e reagire, ribellarsi contro questi criminali il  cui obiettivo, come abbiamo detto, è quello di SOVVERTIRE L’ORDINE NATURALE DEL CREATO.

Abbiamo riportato per intero la relazione del direttore Armando Manocchia poiché l’audio dell’evento (vedi video sotto) non è chiaro.