Reggio Emilia – Daniela Scrittore, funzionaria del Comune di Reggio del settore Politiche familiari indagata per depistaggio nell’ambito dell’inchiesta ‘Angeli e Demoni’ sugli affidi, scaturita dal caso Bibbiano.
Il nome della Scrittore, difesa dall’avvocato Liborio Cataliotti, non compare nell’ordinanza che a fine giugno ha portato alle misure cautelari e ha scoperto i presunti illeciti nella Val d’Enza, ma sarebbe uno sviluppo dell’indagine di Procura e carabinieri. Lo scrive il Resto del Carlino
Alcune funzionarie dell’Ausl avrebbero infatti raccontato che la donna era presente all’apertura delle buste di un appalto che avrebbe suggerito di assegnare alla Onlus Hansel e Gretel di Claudio Foti. La donna, interrogata come testimone, avrebbe negato la circostanza.
Risultano poi una cinquantina di contatti con Federica Anghinolfi, ex responsabile dei Servizi sociali dell’Unione e ritenuta il personaggio chiave nell’inchiesta.
In un’intercettazione, mandata in onda dal TgR Emilia Romagna, sembra emergere l’intenzione di incontrarsi per scambiarsi documenti senza lasciare tracce: «Te lo do brevi manu (direttamente, di persona, ndr ) perché non vorrei mai che intercettassero delle cose anche nei giri di mail privati», si sente distintamente.
Venerdì le è stato sequestrato il telefono per ulteriori accertamenti con la Procura che ha ipotizzato l’abuso d’ufficio nella procedura d’appalto del comune di Bibbiano per la Onlus ‘Hansel e Gretel’. Ennesimo colpo di scena quindi all’interno di una vicenda che sembra, settimana dopo settimana, rivelarsi sempre più articolata e di non facile decodificazione.
Gli inquirenti stanno infatti proseguendo nelle indagini per provare a fare sempre più luce su tutte le dinamiche che portavano a separare i bambini dalle proprie famiglie d’origine, con metodi che sono stati ritenuti in moltissimi casi non idonei.
La nuova notizia di un’altra persona indagata, in questo caso per depistaggio delle indagini e con aggiunta l’ipotesi dell’abuso di ufficio, apre ad ulteriori nuovi scenari sull’operatività delle organizzazioni coinvolte.
A fare scalpore è sicuramente la notizia che la persona coinvolta in questo ultimo filone d’indagine faccia parte del Comune di Reggio del settore Politiche Familiari. L’ipotesi investigativa è riferita a un presunto depistaggio nell’ambito dell’inchiesta.