Fanno credere agli italiani che aumentano gli stipendi. Ma è la solita balla

Merita un applauso La Stampa. E una gratifica dal presidente del Consiglio.
I lettori del quotidiano torinese si saranno alzati felici, convinti finalmente dell’Eldorado. Già, perché dalla manovra economica del governo Conte arriva finalmente la ricchezza. Prima abolirono la povertà, ora creano i quattrini. E così possiamo prepararci a dilapidare un patrimonio, perché i conti li ha fatti La Stampa e ha scoperto che con la riduzione del cuneo fiscale i lavoratori dipendenti intascheranno duecento euro in busta paga.

Una volta l’anno (e non per tutti) non ogni mese – “Amore, possiamo finalmente pagare le rate senza problemi”, e giù bottiglie di champagne di prima mattina.
Se gli 80 euro al mese di Renzi sono costati dieci miliardi in più allo Stato, qui la calcolatrice va fuori uso. Poi, la sorpresa: anzitutto i redditi fino a 26mila euro. Se guadagni mille euro in più l’anno – tre euro al giorno – chi sta sotto di te sale sopra di te.
Non solo: quel titolo è fuorviante. Perché chi legge ha la sensazione di uno straordinario aumento di stipendio: “In busta paga da luglio duecento euro in più”. Se fosse così ne saremmo felici. In realtà non lo è, perché si tratterebbe di quattrini in un’unica soluzione e non ogni mese. Duecento euro in più – lordi, crediamo – e una volta l’anno.

Da La Stampa e dai giornaloni ci aspettiamo verità – Ma c’è bisogno di fare titoli del genere per indottrinare il popolo? Davvero vi potete permettere di ingannare così il prossimo? Sui giornali – e sui giornalini soprattutto – ci aspettiamo verità e non soffietti al governo. La propaganda fatela fare ai partiti, voi raccontate invece che cosa ci faranno con le tasse, come massacreranno la casa e quali altre delizie si faranno imporre dall’Europa. E poi una scommessa: la rimodulazione dell’Iva ci sarà. Perché se fanno a gara a smentirla, bugiardi come sono, la sorpresa è dietro l’angolo. Quando caleranno la vera manovra finanziaria.

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