Ha chiesto di essere processato col rito abbreviato il romeno Andrei Claudiu Nitu, ex fidanzato di Pamela Mastropietro, la ragazza uccisa e fatta a pezzi nel gennaio 2018 a Macerata. Nitu è accusato dall’aggiunto Maria Monteleone e dal pm Daniela Cento di spaccio di droga, circonvenzione di incapace e induzione alla prostituzione. Sarebbe stato lui a ‘iniziare’ Pamela all’uso dell’eroina e, almeno in un caso, avrebbe cercato di farla prostituire. La famiglia di Pamela si è costituita parte civile.
L’inchiesta è partita nel 2017, prima dell’omicidio della ragazza, dopo la denuncia della madre quando la figlia era ancora minorenne. Per il terribile omicidio di Pamela il tribunale di Macerata lo scorso maggio ha condannato all’ergastolo il nigeriano Innocent Oseghale.
“Stiamo andando avanti a 360 gradi, oggi contro l’ex fidanzato di Pamela, l’8 ottobre nell’udienza davanti al gip di Macerata che dovrà pronunciarsi sull’archiviazione o meno nei confronti di Lucky Desmond e di Awelima Lucky, perché tutti quelli che possono aver avuto responsabilità in tutta la vicenda, dall’inizio alla fine, devono essere chiamati a risponderne”, afferma all’Adnkronos Marco Valerio Verni, legale della famiglia di Pamela.
“Noi ci siamo costituiti parte civile per avere voce nel processo – sottolinea Verni, che è anche zio di Pamela -. Come nel processo a Oseghale e in quello pendente a Desmond e Awelima il nostro unico obiettivo è dare giustizia a Pamela ed evitare che ci siano altre ‘Pamela’”. La prossima settimana, l’8 ottobre, si terrà davanti al gip di Macerata l’udienza sull’archiviazione o meno nei confronti di Lucky Desmond e di Awelima Lucky, gli altri due nigeriani inizialmente coinvolti insieme a Oseghale nelle indagini sulla morte di Pamela Mastropietro, poi usciti di scena perché la procura aveva chiesto nei loro confronti l’archiviazione ritenendo di non avere elementi. L’avvocato Marco Valerio Verni si è invece opposto all’archiviazione nei confronti del solo Lucky Desmond. ADNKRONOS