L’uno accanto all’altro. Appassionatamente. A incancellabile suggello dell’avvenuto inguacchio, prima sul Conte-bis e ora in Umbria. Sono i simboli di Pd e M5S sulla scheda elettorale che verrà consegnata agli elettori di quella regione il prossimo 27 ottobre. Chissà che faccia avrà fatto Di Maio alla ferale notizia. E dire che aveva fatto di tutto, ma proprio di tutto, per nascondere la copula elettorale con quelli che fino a ieri bollava sprezzantemente come «il partito di Bibbiano».
Appaiati sulla scheda elettorale – – Prima aveva negato, poi ammesso per trincerarsi, infine, dietro la foglia di fico della società civile. Ma la sorte non la puoi dominare e la verità non la puoi fregare. L’una e l’altra, infatti, si sono vendicate mettendo al sole quel che il capo politico pentastellato si ostinava a non volere ammettere: Pd e M5S vanno sottobraccio alle elezioni umbre e stanno appaiati sulla scheda elettorale.
E’ il mondo che cambia Di Maio – – Un vero scherzo del destino, che smitizza il tabù della verginità grillina ben più in profondità di quanto non sia riuscito alla Lega con la stipula del famoso “contratto di governo” al tempo del Conte-1. Allora, almeno, l’alleanza era nata dopo l’elezioni. Ora, invece, tutto si consuma sotto gli occhi dei militanti Cinquestelle che vedono per la prima volta il simbolo del MoVimento in compagnia degli altri, cioè della Casta, dei corrotti, dei percettori di vitalizi e chi più ne ha più ne metta. Che triste parabola, questa di Di Maio. Partito per cambiare il mondo, è costretto giorno dopo giorno a registrare che l’unico che sta cambiando, e solo in peggio, è proprio lui.