Anniversario flop per il CETA, con -32% sull’export di Grana Padano e Parmigiano Reggiano nel primo semestre 2019, mentre il Canada festeggia la produzione di ben 6,3 milioni di chili di Parmesan (falso Parmigiano Reggiano), in aumento del 13% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e la netta crescita dell’esportazione in Italia di grano trattato con glifosato in preraccolta.
Un crollo devastante delle esportazioni in Canada di questi simboli agroalimentari del Made in Italy, che si sono ridotte praticamente di un terzo, scendendo a soli 1,4 milioni di chili nel primo semestre del 2019, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Tra i prodotti interessati dalla flessione anche un altro campione tutto italiano come l’olio di oliva, che registra un brusco calo delle esportazioni in Canada, pari al 20% nelle quantità e al 27% in valore.
Ecco i risultati dell’analisi della Coldiretti, sulla base dei dati Istat, a due anni dell’entrata in vigore in via provvisoria dell’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Canada, CETA, nonostante a oggi sia stato ratificato solamente da 15 nazioni su 28.
“La presenza sui mercati esteri è vitale per il made in Italy – precisa il presidente di Coldiretti Ettore Prandini -, ma negli accordi di libero scambio vanno garantite reciprocità delle regole ed efficacia delle barriere non tariffarie, perché non è possibile agevolare l’importazione di prodotti ottenuti secondo modalità vietate in Italia. Il settore agricolo non deve diventare merce di scambio degli accordi internazionali senza alcuna considerazione del pesante impatto sul piano economico, occupazionale e ambientale sui territori”.