Bianchi indagato, incassò un mln di euro e ne versò 700mila alla fondazione vicina a Renzi

Una consulenza da oltre un milione di euro ha attirato l’attenzione dei pm della procura di Firenze che indagano su Alberto Bianchi, l’ex presidente della cassaforte del renzismo, la Fondazione Open, accusato di traffico di influenze. Come scrive Il Fatto Quotidiano, l’incarico è stato affidato al legale nel 2016 dalla Toto Costruzioni Generali, azienda che opera nel settore delle costruzioni e riguardava una accordo transattivo tra la Toto e la società Autostrade, finite in un contenzioso che si trascinava da anni. Bianchi – che per l’occasione lavora all’interno di un collegio di avvocati – risolve la disputa tra le due aziende e riesce a far incassare alla Toto circa 70 milioni di euro.

La sua parcella, in base a un accordo precedentemente stilato con la società, ammontava a poco più di un milione di euro, comprensivo di Iva. Fonti vicine a Bianchi spiegano che la parcella incassata è stata poi divisa in questo modo: due terzi allo studio legale Alberto Bianchi e associati e un terzo all’avvocato che comunque aveva procacciato il cliente. Fin qui è la chiusura di un accordo tra un azienda e un professionista.

Come riporta Il Fatto Quotidiano, è l’operazione successiva all’incarico della Toto Costruzioni Generali (che ieri in una nota ha voluto confermare “la totale correttezza e trasparenza del proprio operato”) che insospettisce gli investigatori. Successivamente all’incasso della parcella, infatti, Bianchi effettua un versamento. Parliamo di circa 700mila euro destinati proprio alla fondazione vicina ai renziani, la Open, che Bianchi ha a lungo presieduto. Denaro, spiegano fonti vicine a Bianchi, finito nelle casse della fondazione – che tra le altre cose, finanzia anche la Leopolda – in un momento in cui Open era in difficoltà economiche.

Ancora come riferisce Il Fatto Quotidiano, nella primavera del 2018 però si decide di chiudere la fondazione e Bianchi riesce a recuperare solo una parte di quei soldi: circa 200 mila euro. È su questi passaggi di denaro che sta cercando di fare chiarezza la procura di Firenze.

Lunedì 19 settembre è stato perquisito l’ufficio legale di Bianchi. Ed è stata acquisita anche altra documentazione, come i bilanci della fondazione e l’elenco dei finanziatori della Leopolda. A luglio, invece, la Guardia di Finanza ha bussato alle porte di una società del gruppo Toto, la Renexia, che in passato ha finanziato la Open. La consulenza da oltre un milione di euro affidata a Bianchi, infatti, non è l’unico contatto tra la Toto e il mondo dei renziani. Da un lato la Renexia Spa ha finanziato anche la Fondazione Open con un versamento che, stando a una lista pubblicata nel 2017, era di circa 25 mila euro. Dall’altro, sempre tramite la Renexia, il gruppo Toto ha un ulteriore contatto con un renziano della prima ora, Patrizio Donnini, fondatore della Dot Media, società di comunicazione che ha lavorato anche per la Leopolda.

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