Global Vaccination Summit 2019: dieci azioni verso la vaccinazione globale

Global Vaccination Summit 2019

Dare visibilità e sostegno politico di alto livello al tema della vaccinazione, che rappresenta una delle misure di sanità pubblica di maggior successo grazie alla quale milioni di vite vengono salvate ogni anno: è stato questo l’obiettivo generale del primo vertice mondiale sulla vaccinazione (Global Vaccination Summit 2019) che si è svolto il 12 settembre 2019 a Bruxelles.

L’evento, organizzato congiuntamente dalla Commissione europea (Ce) e dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ha riunito circa 400 partecipanti provenienti da tutto il mondo, tra cui leader politici, rappresentanti delle Nazioni Unite e di altre organizzazioni internazionali, ministeri della Salute, Ong, accademici, scienziati e professionisti della sanità.

Tra gli argomenti trattati è stato dato particolare rilievo al problema della diffusione dei casi di morbillo in Europa e a quello della disinformazione in ambito vaccinale, dichiarata dall’Oms uno dei maggiori pericoli per la salute pubblica.

Durante il summit è stato presentato il documento “Dieci azioni verso la vaccinazione per tutti” (Ten actions towards vaccination for all) pensato per definire un vero e proprio decalogo per garantire la vaccinazione per tutti e contrastare, e laddove possibile eliminare, le malattie prevenibili con vaccino.

Global Vaccination Summit 2019

Global Vaccination Summit 2019 – Le dieci azioni prevedono:

  1. Promuovere a livello globale la leadership politica e l’impegno nei confronti della vaccinazione e costruire una collaborazione e una partnership efficace a livello nazionale, regionale e locale con autorità sanitarie, operatori sanitari, società civile, comunità, scienziati e industria per proteggere tutti e ovunque sostenendo tassi elevati di copertura vaccinale.
  2. Garantire l’introduzione e l’attuazione di strategie di vaccinazione a livello nazionale in tutti i paesi e il rafforzamento della stabilità finanziaria, in linea con i progressi verso una copertura sanitaria universale, senza lasciare indietro nessuno.
  3. Creare sistemi di sorveglianza efficaci delle malattie prevenibili da vaccino, in particolar modo di quelle sottoposte a eliminazione globale ed eradicazione.
  4. Affrontare le cause all’origine della riluttanza nei confronti dei vaccini, aumentando la fiducia nella vaccinazione, nonché progettando e attuando interventi basati su elementi concreti.
  5. Sfruttare il potere delle tecnologie digitali, al fine di rafforzare il monitoraggio dell’efficacia dei programmi di vaccinazione.
  6. Sostenere gli sforzi della ricerca per creare costantemente dati sull’efficacia e la sicurezza dei vaccini e sull’impatto dei programmi di vaccinazione.
  7. Proseguire gli sforzi e gli investimenti, compresi nuovi modelli di finanziamento e di incentivi, nel campo della ricerca, dello sviluppo e dell’innovazione per dispositivi di vaccinazione e di consegna nuovi o migliorati.
  8. Attenuare i rischi di carenza di vaccini migliorando i sistemi di monitoraggio, proiezione, acquisto, consegna e stoccaggio dei vaccini e la collaborazione con i produttori e con tutti coloro che prendono parte alla catena di distribuzione, per utilizzare al meglio la capacità di produzione o per aumentare quella esistente.
  9. Incoraggiare i media e i professionisti del settore sanitario a tutti i livelli a fornire al pubblico informazioni efficaci, trasparenti e obiettive, per contrastare le informazioni false e fuorvianti, coinvolgendo anche le piattaforme social e le aziende tecnologiche.
  10. Allineare e integrare la vaccinazione nelle agende globali in materia di sanità e sviluppo, mediante una nuova agenda 2030 in materia di vaccinazione.

Il documento indubbiamente rappresenta un importante atto politico che ben centra le principali azioni per rinforzare l’implementazione delle strategie vaccinali già in atto. Oltre alla raccomandazione di offrire un supporto politico all’uso della vaccinazione come strumento di salute globale, appaiono consistenti e rilevanti i temi tecnici scelti: la sostenibilità economica, il monitoraggio delle strategie intraprese, l’uso delle nuove tecnologie digitali di cui i programmi vaccinali possono avvantaggiarsi (per esempio con i sistemi informativi dedicati e le anagrafi vaccinali).

Non mancano le prospettive future con un invito a continuare la ricerca per migliorare quanto disponibile, con un attento focus sulla disponibilità dei vaccini poiché sempre più spesso si assiste a carenza di vaccini per problematiche insorte non solo per problemi di produzione, ma anche di aumentata e inaspettata richiesta.

Infine, il documento riconosce il problema della cattiva informazione in materia di vaccinazione e dell’influenza negativa che ha sulle persone esitanti.

Questo documento è solo uno delle diverse iniziative della Unione europea (Ue) sulla vaccinazione. La Ue sta anche investendo risorse, finanziando diversi progetti europei per supportare un miglioramento delle strategie vaccinali, come auspicato nel documento “Raccomandazione del Consiglio del 7 dicembre 2018 relativa al rafforzamento della cooperazione nella lotta contro le malattie prevenibili da vaccino” e nella roadmap sulla vaccinazione “Roadmap for the implementation of actions by the European Commission based on the Commission communication and the Council recommendation on strengthening cooperation against vaccine preventable diseases”.

Dal punto di vista nazionale le strategie italiane degli ultimi anni sono in linea con le raccomandazioni del Consiglio europeo e con i 10 punti: il documento, dunque, non potrà che rinforzare l’impegno politico e quello dei decisori a investire nel settore della vaccinazione per il bene della salute di tutti.

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