Matteo Renzi è a un passo dall’addio al Pd, ma tutto comincia a luglio quando nel giro di un mese le donazioni ai comitati di Matteo Renzi schizzano da poco più di 20mila euro (giugno 2019) a oltre 260mila euro a luglio. Ad agosto si attestano poco sotto i 220mila euro. ‘Erogazioni Liberali’ certificate nella sezione ‘Trasparenza’ del sito dei Comitati Azione Civile – Ritorno al Futuro. Tanti i parlamentari. Ma non solo. Proprio a luglio è registrata la donazione record di 100mila euro di Daniele Ferrero, primo azionista con il 27% nonché amministratore delegato della Venchi, colosso della cioccolateria.
Segue con 90mila euro Davide Serra, il finanziere italiano naturalizzato britannico, fondatore e amministratore delegato del fondo Algebris, da sempre vicino a Renzi. Nell’elenco dei donatori spunta anche il nome di Lupo Rattazzi (40mila euro versati a luglio e 10mila ad agosto), imprenditore, figlio di Susanna Agnelli, che già mesi fa aveva dichiarato il sostegno ai comitati Ritorno al Futuro.
E poi ci sono i parlamentari. Una lista che, in teoria, potrebbe fornire una griglia di massima per le adesioni agli eventuali nuovi gruppi renziani. In questo caso le somme donate si aggirano tutte sui 1.000 e i 2.000 euro. Tranne Renzi, che ad agosto ha versato 10mila euro.
Tra i senatori ci sono: Andrea Ferrazza, Eugenio Comincini, Laura Garavini, Nadia Ginetti, Ernesto Magorno, Mauro Maria Marino, il ministro Teresa Bellanova, Davide Faraone, Giuseppe Cucca, Caterina Biti, Alan Ferrari, Salvatore Margiotta, Leonardo Grimani.
Tra i deputati: Maria Elena Boschi (1.500 euro versati in due tranche ad agosto), Ettore Rosato, Marco Di Maio, Anna Ascani, Mauro Del Barba, Martina Nardi, Lisa Noja, Maria Chiara Gadda, Andrea Rossi, Vito De Filippo, Luciano Nobili, Gennaro Migliore, Ivan Scalfarotto.
Tra i finanziatori dei comitati renziani ci sono anche aziende ‘green’ come Eco Iniziative Srl (2.000 euro) e la Acqua Sole Srl (1.500 euro). Ed ancora 3.000 euro da Angelo De Cesaris Srl, azienda abruzzese che si occupa di costruzioni e ambiente.
E poi ci sono aziende come la Tci – Telecomunicazioni Italia (5.000 euro) del deputato dem Gianfranco Librandi. Ad agosto arrivano 20mila euro da Bruno Tommassini, stilista di lusso e tra i fondatori dell’Arcigay, 10mila euro da Energas Spa, azienda che si occupa di distribuzione e vendita del Gpl ed ancora 4.000 euro da Ciemme Hospital Srl, impresa attiva nel commercio all’ingrosso di prodotti farmaceutici.
A quanto si riferisce nell’area renziana, l’annuncio della scissione potrebbe avvenire a favore di telecamera da Bruno Vespa a ‘Porta a Porta’. Le ragioni della scelta sono state esplicitate già in questi giorni da alcuni fedelissimi dell’ex-segretario. “Motivi politici e personali. Politici -ha detto Ettore Rosato ieri in un’intervista- perché dopo l’accordo con i 5Stelle è cambiato tutto. Personali perché Renzi non può essere sempre accusato di tutto e con lui chi ha lavorato per tirare fuori il paese dalla crisi”.
Ed ancora Maria Elena Boschi che vede il ritorno dei fuoriusciti di Leu nel Pd come una possibilità concreta. “Se tornano D’Alema e Bersani una riflessione andrà fatta”.