“Proteggere il proprio stile di vita è razzismo”, degenerazione degli organismi UE

Quindi è razzismo proteggere il proprio stile di vita, che non è semplicemente tale, ma un modo di pensare, costumi, religione, espressioni artistiche e via dicendo, che sono differenti perfino nella storia millenaria dei vari popoli europei.

Tuttavia, è evidente la ben maggiore diversità di tutto questo tra Europa, Africa, Asia, ecc. Del resto, ricordo per l’ennesima volta che alcuni africani (e non solo) come Senghor, Aimé Césaire e altri – del tutto sensatamente e approvabili al massimo grado nei loro intendimenti – proposero molti anni fa la difesa della “negritude”, cioè dell’espressione della loro diversità rispetto alla cultura e alle tradizioni della nostra area sociale.

Tra i difensori di questa nuova degenerazione degli organismi UE c’è non a caso questo Letta, grande entusiasta dell’attuale governo, servo dei peggiori rigurgiti del sedicente “cosmopolitismo”, tipico di tutte le classi ormai incapaci di esprimere la storia e la cultura dei loro paesi. Sono marci, un’infezione mortale per la nostra civiltà. Giocano sull’“eguaglianza” nel semplice senso che non ci sono razze inferiori o superiori; e questo per me va da sé. Ma si gioca con quel termine rendendolo generico e dunque confuso. Perché poi, se si va alla storia (lo ripeto: plurimillenaria) delle popolazioni stanziali in aree socio-territoriali diversissime – con tradizioni, modi di vita e di pensare, espressioni d’arte, ecc., che ben poco hanno in comune fra loro – risulta evidente che siamo diversi in modo più che tangibile.

Che si debba cercare di conoscersi, rispettarsi, non aggredirsi e non imporre il proprio modo di vita e di pensare, le proprie credenze religiose, ecc., va ancora una volta da sé. Ma questo è reso più facile proprio se ci si mantiene nei propri ambiti territoriali, che sono stati anche modellati da questi svariati modi di vivere secondo specifiche organizzazioni sociali. Chi vuole in pochi anni o anche decenni, fare mescolanze indebite, crea solo dissidi, crescita dei conflitti e delle incomprensioni. Questi mestatori lo fanno perché sono ormai alla fine della loro storia di veri “scarafaggi” di sembianze umane. Devono essere inseguiti fin nei loro ripostigli “dorati”, stanati e scacciati dal nostro convivere sociale. E in molti casi puniti nei modi più severi come autentici devastatori delle diverse civiltà umane.

Gianni Petrosillo – – www.conflittiestrategie.it

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