La nascita del governo Conte 2 rallenta il cammino ormai segnato del taglio del numero dei parlamentari: il passaggio mancante, l’ultima lettura alla Camera, prima della crisi aperta da Matteo Salvini era stato fissato per il 9 settembre mentre oggi, all’indomani della fiducia al nuovo esecutivo, sparisce dai radar del calendario dell’aula di settembre.
E se la riduzione dei parlamentari slitta a ottobre, una cosa è certa: la riforma della legge elettorale partirà solo dopo il taglio di deputati e senatori e camminerà insieme alla riforma dei regolamenti parlamentari e anche a un pacchetto di riforme costituzionali di cui si è fatto accenno già ieri alla riunione Pd al Senato.
Al taglio dei parlamentari, riferiscono fonti dem, dovrà corrispondere innanzitutto una riduzione del numero dei delegati regionali chiamati a eleggere il presidente della Repubblica (attualmente tre per Regione, a eccezione della Val d’Aosta che ne ha uno solo); inoltre si pensa anche a una sorta di ‘bicameralismo differenziato’ per dare al Senato, eletto su base regionale, competenze maggiori per quanto riguarda l’autonomia. (askanews)