Così i senatori del M5s faranno la fine della volpe in pellicceria

di James The Bond

Costituzione Italiana:

Articolo 1: La sovranita` appartiene al popolo.

Articolo 67: Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.

I parlamentari M5S hanno chiesto il voto e hanno ricevuto il mandato dagli elettori con una sola precisa promessa: “Mai un governo con il PD.” Votando la fiducia al governo Conte (Vlad Dracul) tradiranno gli italiani e se stessi.

Non sono i parlamentari M5S che non voteranno la fiducia che tradiranno i propri elettori, ma quelli che faranno partire un governo guidato dal PD dove il M5S farà la parte di Cagoia* e dovrà di sì a tutto solo per evitare quelle elezioni che li porterebbe al tracollo. La nomina di Gentiloni a commissario UE è solo il primo sì dei tanti rospi che il M5S dovrà ingoiare i prossimi mesi.

Uscendo ora dal M5S, i parlamentari avrebbero ancora la possibilità di ricollocarsi con coerenza all’interno del Centrodestra, cosa che non potranno più fare con dignità quando tra qualche mese la nave del governo M5S-PD affonderà e tutti i parlamentari M5S scapperanno cercando un posto sicuro in un altro partito.

Facciamo due conti. Le simulazioni del voto dicono che votando ora con questa legge elettorale, il PD prenderebbe più o meno la stessa percentuale di voti, ma conquisterebbe qualche collegio uninominale a scapito del M5S, che perderebbe quasi tutti i collegi uninominali e si ritroverebbe dimezzato.

Se poi venisse approvato il taglio del numero dei parlamentari come vorrebbe il M5S, si ritroverebbe con soli 51 parlamentari alla camera e 26 senatori. Passerebbe da 201 a 77 parlamentari, 124 in meno che si ritroverebbero disoccupati. Il Centrosinistra invece ha oggi 117 parlamentari, con il taglio passerebbe a 118. I parlamentari M5S possono raccontarci quanto vogliono che saranno felici di perdere il proprio posto in parlamento, ma nessuno crede ai loro salti di gioia nel ritrovarsi disoccupati.

Ovviamente il governo Conte (Vlad Dracul) nasce con la sola e unica missione di cambiare la legge elettorale con una proporzionale, che farebbe ottenere  meno parlamentari al Centrodestra, che comunque vincerebbe con oltre il 51% dei voti. Il risultato però non cambierebbe associando una legge elettorale al taglio del numero dei parlamentari. Quelli del M5S che perderanno il seggio in parlamento saranno più o meno gli stessi.

Possono sperare quanto vogliono che governando con il PD riconquisteranno i voti persi, ma è evidente che dopo aver rinnegato la promessa fondamentale “mai al governo con il PD”, dovranno rinnegare anche gran parte delle altre promesse elettorali e questo li porterà al tracollo nelle prossime elezioni,  facendosi vampirizzare dal PD, che non a caso ha fatto nascere il governo Conte (Vlad Dracul) che traghetterà il M5S al Lato Oscuro della Forza. Gli elettori li puoi far fessi in un momento di confusione con un voto su Rousseau, ma non li puoi fregare per mesi rimangiandoti tutte le promesse fatte. Prima o poi la gente capisce che la tua parola non vale nulla e non si fa fregare una seconda volta. Se votare il M5S significa ritrovarsi con un governo del PD, tanto vale votare direttamente il PD.

Dunque qual è l’unica soluzione logica? Fossi un parlamentare M5S uscirei ora dal Movimento e non voterei la fiducia. Anche se il mio voto non fosse determinante per far cadere il governo Conte (Vlad Dracul), otterrei due risultati:

1. Rispetterei con coerenza il mandato datomi dai miei elettori a cui ho promesso: “Mai un governo con il PD“.

2. Mi ricollocherei ora con dignità e coerenza in un altro partito, invece di farlo dopo quando la nave affonderà e divetterebbe evidente che sono un Cagoia*, che dopo aver tradito il mandato elettorale, tradisce nuovamente spostandosi in un altro partito solo che cerca di conservare il seggio in parlamento.

Anche non avessi intenzione di uscire dal M5S, farei comunque cadere adesso il governo Conte (Vlad Dracul) per il bene del M5S. Andando a breve alle elezioni prima di aver governato disastrosamente con il PD, con una buona campagna elettorale mi assicurerei ancora un 20% dei voti, che sarebbe comunque molto di più del NULLA che otterrei andando a votare dopo il governo Cagoia del Conte (Vlad Dracul) che vampirizzerà i voti del M5S a favore del PD.

Il futuro dell’Italia è in mano ad una decina di senatori M5S che hanno la possibilità di diventare degli eroi e dei difensori della democrazia, invece che dei Cagoia.

“Chi prima arriva, meglio alloggia.”

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*Cagoia, nel dizionario volgare, è una lumaca senza guscio. L’ appellativo fu dato da D’ Annunzio al ministro Nitti. Tom Antongini in “D’Annunzio Ignorato” descrive la nascita del nomignolo “Cagoia”, che era il cognome vero di un pover’uomo triestino, pavido fino all’inverosimile; giunto al cospetto del Pretore per essere interrogato, affermò tentennante “ mi no penso ghe per paura”. La storiella diffusasi a Fiume, consentì ai legionari di tacciare per Cagoia chiunque non prendesse decisioni per paura delle ritorsioni altrui. E quando la folla si accalcò sotto il palazzo Comunale, per attendere la parola di D’Annunzio, iniziò a strillare il nome di Cagoia, diretto al Presidente Nitti, che non voleva prendere decisioni, passibili di ripercussioni verso gli alleati. ll 13 settembre 1919. Nitti si presentò al Parlamento per riferire sui gravi casi di Fiume. Senza mezzi termini condannò l’impresa dannunziana, definendola la “follia di un vanesio”; constatò che il modo di agire dei militari aveva solo un nome: diserzione; promise che contro coloro che non fossero subito tornati al loro posto, obbedendo alle competenti autorità militari, si sarebbe proceduto giudiziariamente per il reato appunto di diserzione. A Fiume D’Annunzio affibbiò al presidente del Consiglio il nomignolo dispregiativo di Cagoia. Vedi volantino a pag. 7 Cagoia e le teste di ferro: europeana.eu/portal/it/record/9200199/BibliographicResource_3000052896674_source.html